I LIBRI LETTI DAL GRUPPO DI LETTURA

 

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Trovati 6 documenti.

Uomo invisibile
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Materiale linguistico moderno

Ellison, Ralph

Uomo invisibile / nuova introduzione dell'autore ; con uno scritto di Saul Bellow

Torino : Einaudi, 1993

Abstract: Il protagonista del romanzo non ha nome: è un giovane come ce ne sono tanti e la sua storia vuole avere un valore esemplare. La sua invisibilità è quella di tutti i neri, non soltanto umiliati, sfruttati ed adoperati in questa o quella occasione, ma radicalmente negati nella loro esistenza di uomini. Due sono i poli della storia: il Sud dei campi di cotone, dove i neri vivono ancora nelle baracche del tempo degli schiavi; il Sud che il protagonista, cacciato dal suo collegio, lascerà per cercare fortuna a New York. Qui, dove pure i negri sembrano vivere liberamente a contatto con i bianchi, egli andrà scoprendo una più sottile e crudele solitudine; l'indifferenza, più disumana della solitudine.

I fatti
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Materiale linguistico moderno

Roth, Philip

I fatti : autobiografia di un romanziere / Philip Roth ; traduzione di Vincenzo Mantovani

Torino : Einaudi, 2013

Abstract: Philip Roth invia una lettera a Nathan Zuckerman - protagonista di molti suoi libri e alter-ego per eccellenza - chiedendogli se valga la pena pubblicare il testo che gli allega. Sono pagine autobiografiche che l'autore di Pastorale americana ha scritto a seguito di una crisi emotiva ed esistenziale che lo ha condotto a un ripensamento tanto della sua letteratura, quanto della sua vita. L'autore si concentra su cinque snodi del suo percorso esistenziale: l'infanzia protetta e circondata dall'affetto dei genitori negli anni Trenta e Quaranta, l'educazione alla vita americana durante gli anni universitari, il tormentato rapporto con la persona più arrabbiata del mondo (la ragazza dei miei sogni), lo scontro con l'establishment ebraico seguito alla pubblicazione di Goodbye, Columbus, fino alla scoperta, negli scatenati anni Sessanta, del lato più folle del suo talento che lo porterà a quel capolavoro che è Il lamento di Portnoy. I fatti è l'autobiografia non convenzionale di uno scrittore non convenzionale.

Flush
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Woolf, Virginia - Verrienti, Cristina

Flush

Elliot, 04/04/2017

Abstract: Cresciuta in compagnia di uno scoiattolo, una marmotta e un topo di nome Jacobi, Woolf dedicò il suo primo saggio alla morte del cane di famiglia. Non bisogna stupirsi quindi se decise di scrivere la biografia di un cocker spaniel. Infatti, mentre stava leggendo le lettere d'amore di Elizabeth Barrett e Robert Browning, rimase estremamente colpita dalla figura del loro cane: "mi faceva ridere così tanto che non ho potuto resistere dal creargli una vita". Flush fu il compagno fedele della Barrett mentre era confinata nel suo letto di malattia a Londra, e al suo cocker venne dedicata anche una poesia. Dal racconto di quella piccola vita, che Barrett era convinta possedesse un'intelligenza eccezionale e avesse grandi attitudini per la letteratura, nasce questa deliziosa biografia.

Life
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Richards, Keith - Fox, James

Life

Feltrinelli Editore, 20/06/2012

Abstract: Con i Rolling Stones, Keith Richards ha creato canzoni che hanno scosso il mondo intero, vivendo in puro stile rock'n'roll. Ora, finalmente, è lui stesso a raccontare la storia di una vita scampata a un uragano di fuochi incrociati. L'ascolto ossessivo dei dischi di Chuck Berry e Muddy Waters, lo studio della chitarra e la nascita della band, fondata insieme a Mick Jagger e Brian Jones. L'iniziale successo dei Rolling Stones e i famigerati arresti per possesso di stupefacenti, che ne hanno consacrato l'immagine duratura di eroe popolare e fuorilegge. L'invenzione di riff immortali come quelli di Jumpin' Jack Flash e Honky Tonk Women. L'amore per Anita Pallenberg e la morte di Brian Jones. L'espatrio in Francia per motivi fiscali, i tour incendiari negli Stati Uniti, l'isolamento e la tossicodipendenza. Il nuovo amore per Patti Hansen. L'amaro allontanamento da Jagger e la successiva riconciliazione. Il matrimonio, la famiglia, gli album solisti e gli X-Pensive Winos, e la strada che non finisce mai.Con la disarmante onestà che è il suo marchio di fabbrica, Keith Richards ci consegna la storia di una vita che tutti avremmo voluto conoscere meglio, sfrenata, impavida e autentica.

L'uomo che guardava passare i treni
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Simenon, Georges

L'uomo che guardava passare i treni

Adelphi, 30/04/2014

Abstract: La sera di un giorno qualsiasi, Kees Popinga si appresta a fumare un sigaro. Anche la sua vita è qualsiasi, e questo lo rallegra. Impiegato di una solida ditta olandese, è abituato a spartire le sue ore con perfetta regolarità. I suoi sentimenti non usano deviare, se non impercettibilmente, come per esempio per "quella certa emozione furtiva, quasi vergognosa, che lo turbava vedendo passare un treno, un treno della notte soprattutto, dalle tendine calate sul mistero dei viaggiatori". Quella sera, poche ore dopo, Popinga fu costretto ad accorgersi che la sua vita si disfaceva come un castello di carte. Ora gli accennava dall'oscurità una nuova esistenza, dove avrebbe avuto a che fare con figure per lui estranee: il sangue, le donne, l'imbroglio, il caso, la fuga, la paura, l'esaltazione, il falso, la polizia.Kees Popinga è uno di quegli uomini cosiddetti normali che Simenon predilige e che sa raccontare come nessun altro. La sua normalità, come ogni normalità, è illusoria: un meccanismo che, appena s'inceppa, diventa capace di tutto. Ma non tutti, a quel punto, sono capaci di tutto. Kees Popinga sì. Come era stato, un tempo, il più normale fra i normali, ora si sfrena e, preso da un'euforia sinistra, rovescia uno per uno tutti i capisaldi della sua realtà. La sua fuga è una sfida, e la sfida attira un'incalzante persecuzione, che ci trascina fino all'ultimo nella lettura. Personaggio paradigmatico dell'universo simenoniano, Popinga si insinua nella mente del lettore con una stupefacente familiarità. È come una carta da parati che abbiamo visto per anni e improvvisamente si metta a parlare. Dal momento in cui, un giorno, Popinga esce di casa e, chiudendo la porta, esce anche da se stesso, incontriamo di tutto e non riusciamo a evitare di vederlo con i suoi occhi. Il delitto, il terrore, la fantasticheria, la solitudine, la lucidità, la puntigliosità: sono nuovi pezzi su una vecchia scacchiera, e con il loro aiuto Popinga tenta disperatamente di eludere lo scacco matto. Alla fine, la sua vita, di cui ormai sappiamo tutto, sarà passata davanti ai nostri occhi, e ai suoi, come uno di quei misteriosi treni che amava guardare nella notte. "L'uomo che guardava passare i treni" fu pubblicato per la prima volta nel 1938.

Lo rifarei!
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Raznovich, Camila

Lo rifarei!

Baldini&Castoldi, 27/09/2013

Abstract: Camila è piccola quando i genitori, borghesi alternativi, rompono le regole e decidono di abbandonare la vita normale per unirsi alla comunità di Osho, leader spirituale dell'amore libero e della ricerca della felicità individuale come fine supremo. Diventa così una figlia dei figli dei fiori, una bambina che cresce all'ombra degli ashram hippy, tra meditazioni, musica, danze, totale condivisione dei beni e continui spostamenti da una casa all'altra, dove ogni volta bisogna ricominciare tutto da capo. Da Milano a Poona, in India, da Londra a Berlino, Camila racconta il suo vertiginoso viaggio di ragazzina amata e protetta nel cerchio magico della vita comunitaria, poi abbandonata e costretta a contare esclusivamente su di sé quando si trova all'improvviso sola tra estranei in un college inglese in cui vengono allevati, lontano dalle loro famiglie, i giovani discepoli di Osho. Queste pagine svelano un'identità forte, indipendente, ribelle. E un'ampiezza di vedute non comune, quella di una cittadina del mondo. Attraverso la sua infanzia nomade e il melting pot di culture che l'hanno contaminata, Camila dà voce a un'esperienza singolare, diversa, non solo come testimonianza autobiografica ma come ritratto di un'intera generazione poco conosciuta. Dietro le quinte del personaggio televisivo, una storia vera, carica di fascino e di tensione emotiva nella quale, in questa nuova edizione riletta dall'autrice tredici anni dopo la prima, un punto di domanda sembra sostituire il punto esclamativo del titolo.Se penso ai miei primi dieci anni, li vedo come una parentesi a sé stante, come facessero parte di un'altra vita, finita, conclusa, passata.