Rete Bibliotecaria Bergamasca

Un libro che fa riflettere, toccante e molto realistico. Viola Ardone incarna nella figura di Oliva quella di Franca Viola, famosa all'epoca per aver rifiutato di sposare il suo rapitore. La voce narrante è proprio quella di Oliva, che riesce a rendere partecipi i lettori del proprio malessere di femmina, del fardello del proprio corpo e della rabbia legata alla condizione della donna in quegli anni; oltre al dolore ed al senso di vuoto per la violenza subita. Frequenti e piacevoli sono gli intercalari della ragazza: le regole del ... (marchese, matrimonio, stelline scolastiche, fratello, funerale, ecc.) sono; io non sono favorevole al... (matrimonio, brufoli, cadute, spine, ecc.). Tenerissimo è poi il rapporto che Oliva ha con il padre, ampiamente mostrato nell'alternarsi delle voci narranti dei due nell'ultima parte del romanzo. Salvo Denaro rimane sempre accanto alla figlia, sostenendola e garantendole il parere decisionale: "Se tu inciampi, io ti sorreggo" le dice. Viola Ardone ripropone qui il personaggio di Maddalena Criscuolo, già utilizzato nel suo precedente libro "Il treno dei bambini", mantenendone il ruolo di attivista comunista. Bello questo filo di continuità tra i due racconti. L'autrice ha saputo dar voce ad un tema "fastidioso", scomodo, attuale fino a poco tempo fa in Italia, soprattutto al Sud, rimarcando la mancanza di tutela da parte della legge nei confronti degli abusi subiti dalle donne: bisognerà attendere fino al 1981 per vedere abolito legalmente il matrimonio riparatore. Un libro profondo, vero, che merita di essere letto! Una curiosità: per il titolo, nonché il nome della sua protagonista, Viola Ardone ha anagrammato il proprio nome e cognome.

Oliva Denaro, così diversa dalle sue coetanee nel desiderio di libertà che si scontra continuamente con una madre ancorata alle tradizioni, ai pregiudizi, alla forma di una società meridionale che sembra vecchia di secoli e che trova invece un alleato nel padre, uomo riservato, refrattario agli schemi prefissati e senza paura di mostrare i propri sentimenti, rappresenta una figura di bambina sognatrice, ragazza tarpata e donna libera che attraversa i cambiamenti sociali del XX secolo, più che mai difficili da imporre nell'Italia meridionale di quegli anni. Una giovane donna che ti resta nel cuore.