Quel tacco che volge a Levante
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Risorsa locale

Capozzi, Saverio

Quel tacco che volge a Levante

Abstract: Consigliato ad un pubblico 14+Due amici con voglia di una breve fuga dalla città, Sisto e Paolo, colgono l'occasione che viene fornita dal ricevere come condizione imprescindibile per poter leggere gli scritti di zia Giuditta, il poterlo fare solo a Villa Tamerici ultima residenza della defunta zia di Sisto. Guardiano inamovibile del lascito cartaceo è don Tanino, ex fattore divenuto proprietario della tenuta di campagna ereditata da Giuditta, sua amata compagna dell'età matura. Gli scritti di zia Giuditta sono sopravvissuti a un falò che li ha lasciati bruciacchiati, ma con parti leggibili, tracce strinate di un mondo lontano anche se non troppo distante nella storia, un mondo che dialogava volentieri con il futuro a differenza dei nostri giorni sempre più a disagio nell'immaginare un domani. Paolo scopre con eccitazione nozioni di Sud del Bel Paese che gli erano ignote, mentre Sisto intraprende una battaglia con se stesso per superare preconcetti tramandatigli da un ambiente famigliare conservatore. Per i due amici il breve astrarsi dal ripetitivo agire quotidiano diventa inatteso momento di riflessione in grado di fornire nuove prospettive sui giorni che verranno.


Titolo e contributi: Quel tacco che volge a Levante

Pubblicazione: Booksprint, 11/03/2025

Data:11-03-2025

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe

Nomi:

Dati generali (100)
  • Tipo di data: data di dettaglio
  • Data di pubblicazione: 11-03-2025

Consigliato ad un pubblico 14+Due amici con voglia di una breve fuga dalla città, Sisto e Paolo, colgono l'occasione che viene fornita dal ricevere come condizione imprescindibile per poter leggere gli scritti di zia Giuditta, il poterlo fare solo a Villa Tamerici ultima residenza della defunta zia di Sisto. Guardiano inamovibile del lascito cartaceo è don Tanino, ex fattore divenuto proprietario della tenuta di campagna ereditata da Giuditta, sua amata compagna dell'età matura. Gli scritti di zia Giuditta sono sopravvissuti a un falò che li ha lasciati bruciacchiati, ma con parti leggibili, tracce strinate di un mondo lontano anche se non troppo distante nella storia, un mondo che dialogava volentieri con il futuro a differenza dei nostri giorni sempre più a disagio nell'immaginare un domani. Paolo scopre con eccitazione nozioni di Sud del Bel Paese che gli erano ignote, mentre Sisto intraprende una battaglia con se stesso per superare preconcetti tramandatigli da un ambiente famigliare conservatore. Per i due amici il breve astrarsi dal ripetitivo agire quotidiano diventa inatteso momento di riflessione in grado di fornire nuove prospettive sui giorni che verranno.

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