Il teatro della memoria-La sentenza memorabile
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Sciascia, Vincenzo

Il teatro della memoria-La sentenza memorabile

Abstract: Il 6 febbraio 1927 la "Domenica del Corriere" pubblica, con il titolo "Chi lo conosce?", la foto segnaletica di un uomo ricoverato nel manicomio di Torino e senz'altra identità che il numero 44170. Inaspettatamente, di identità ne affiorano addirittura due, opposte e inconciliabili. Chi è veramente lo sconosciuto? Il colto e raffinato professor Giulio Canella, provvisto di una moglie fervida e piacente, di un rispettabile "milieu" e di una cospicua agiatezza? O il randagio e miserabile Mario Bruneri, ex tipografo ricercato per truffa e provvisto solo di un'interminabile sfilza di guai? La commozione dilaga e l'Italia intorpidita dal regime si scuote, si agita, si divide, lasciandosi travolgere da un vortice di agnizioni, perizie e sentenze che si placherà solo quattro anni più tardi. Il caso dello "smemorato di Collegno", nato sotto il segno "dell'ambiguità, dell'ambivalenza, dello sdoppiamento o dimezzamento" e già in sé pirandelliano, non poteva non attirare l'attenzione di Sciascia, che nel "Teatro della memoria" lo ripercorre con l'accanimento del detective e l'urgenza di verità del filosofo, mostrandocene le più segrete implicazioni. Il medesimo interesse per l'enigma della memoria – che il "presente totalizzante e totalitario", simile a un'Inquisizione, tende a distruggere – e dell'identità anima "La sentenza memorabile", dedicato a un altro appassionante e tenebroso caso di identità usurpata: l'"affaire" Martin Guerre, che ha come sfondo la Francia del XVI secolo.


Titolo e contributi: Il teatro della memoria-La sentenza memorabile

Pubblicazione: Adelphi, 17/01/2023

EAN: 9788845918971

Data:17-01-2023

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe

Nomi:

Dati generali (100)
  • Tipo di data: data di dettaglio
  • Data di pubblicazione: 17-01-2023

Il 6 febbraio 1927 la "Domenica del Corriere" pubblica, con il titolo "Chi lo conosce?", la foto segnaletica di un uomo ricoverato nel manicomio di Torino e senz'altra identità che il numero 44170. Inaspettatamente, di identità ne affiorano addirittura due, opposte e inconciliabili. Chi è veramente lo sconosciuto? Il colto e raffinato professor Giulio Canella, provvisto di una moglie fervida e piacente, di un rispettabile "milieu" e di una cospicua agiatezza? O il randagio e miserabile Mario Bruneri, ex tipografo ricercato per truffa e provvisto solo di un'interminabile sfilza di guai? La commozione dilaga e l'Italia intorpidita dal regime si scuote, si agita, si divide, lasciandosi travolgere da un vortice di agnizioni, perizie e sentenze che si placherà solo quattro anni più tardi. Il caso dello "smemorato di Collegno", nato sotto il segno "dell'ambiguità, dell'ambivalenza, dello sdoppiamento o dimezzamento" e già in sé pirandelliano, non poteva non attirare l'attenzione di Sciascia, che nel "Teatro della memoria" lo ripercorre con l'accanimento del detective e l'urgenza di verità del filosofo, mostrandocene le più segrete implicazioni. Il medesimo interesse per l'enigma della memoria – che il "presente totalizzante e totalitario", simile a un'Inquisizione, tende a distruggere – e dell'identità anima "La sentenza memorabile", dedicato a un altro appassionante e tenebroso caso di identità usurpata: l'"affaire" Martin Guerre, che ha come sfondo la Francia del XVI secolo.

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