Un ebreo in camicia nera
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Salom, Paolo - Di Stefano, Paolo

Un ebreo in camicia nera

Abstract: "Non siamo più ebrei, siamo italiani e nessuno ci potrà fare del male". È il 1938 quando Galeazzo Salom decide di convertire la famiglia al cattolicesimo. La moglie, erede di una stirpe di pii rabbini romeni, si oppone. Ma lui è convinto di poter mettere tutti al sicuro di fronte alla marea montante delle persecuzioni. L'illusione durerà poco: l'Italia fascista mette al bando gli ebrei e la famiglia è costretta a nascondersi con la complicità di un parroco. È qui che ha inizio la storia di Marcello, uno dei tre figli di Galeazzo che, ribelle, a sedici anni, nel pieno dell'occupazione del Paese, decide di fuggire dal rifugio in cui sono riparati. La sua è un'autentica odissea che lo vede lasciare il Veneto alla volta di Milano e poi viaggiare verso il confine con la Svizzera dove spera di espatriare. Prima di arrivare alla meta, però, è catturato dai fascisti e si salva grazie all'istinto di sopravvivenza: finirà per vestire la camicia nera nelle brigate della Repubblica sociale italiana senza però mai rivelare la sua vera identità. E arrivando con le truppe fasciste fino al fronte della linea gotica. Un viaggio rocambolesco che si conclude con la liberazione del Paese da parte degli Alleati insieme a cui giungono le prime notizie sullo sterminio degli ebrei messo in atto dai tedeschi durante la guerra. Una storia autentica e paradossale che è anche un intimo confronto tra il padre protagonista e il figlio che lo racconta, un'immersione nella nostra storia di grande intensità e tensione.


Titolo e contributi: Un ebreo in camicia nera

Pubblicazione: Solferino, 17/01/2023

EAN: 9788828211099

Data:17-01-2023

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe

Nomi:

Dati generali (100)
  • Tipo di data: data di dettaglio
  • Data di pubblicazione: 17-01-2023

"Non siamo più ebrei, siamo italiani e nessuno ci potrà fare del male". È il 1938 quando Galeazzo Salom decide di convertire la famiglia al cattolicesimo. La moglie, erede di una stirpe di pii rabbini romeni, si oppone. Ma lui è convinto di poter mettere tutti al sicuro di fronte alla marea montante delle persecuzioni. L'illusione durerà poco: l'Italia fascista mette al bando gli ebrei e la famiglia è costretta a nascondersi con la complicità di un parroco. È qui che ha inizio la storia di Marcello, uno dei tre figli di Galeazzo che, ribelle, a sedici anni, nel pieno dell'occupazione del Paese, decide di fuggire dal rifugio in cui sono riparati. La sua è un'autentica odissea che lo vede lasciare il Veneto alla volta di Milano e poi viaggiare verso il confine con la Svizzera dove spera di espatriare. Prima di arrivare alla meta, però, è catturato dai fascisti e si salva grazie all'istinto di sopravvivenza: finirà per vestire la camicia nera nelle brigate della Repubblica sociale italiana senza però mai rivelare la sua vera identità. E arrivando con le truppe fasciste fino al fronte della linea gotica. Un viaggio rocambolesco che si conclude con la liberazione del Paese da parte degli Alleati insieme a cui giungono le prime notizie sullo sterminio degli ebrei messo in atto dai tedeschi durante la guerra. Una storia autentica e paradossale che è anche un intimo confronto tra il padre protagonista e il figlio che lo racconta, un'immersione nella nostra storia di grande intensità e tensione.

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