Estate ancora a scuola? In parte sì, a scuola di vita.
I giovani delle scuole secondarie superiori possono infatti chiedere di svolgere un monte ore di attività anche presso gli enti pubblici. In biblioteca a breve accoglieremo a turno 6 studenti, mentre altri 2 saranno impegnati negli uffici comunali.
Vantaggi? Non si tratta di lavoro, ma di sperimentare un ambiente molto diverso dalle situazioni di classe. Non ci sono lezioni frontali, ma si possono capire alcuni meccanismi organizzativi degli uffici, oltre che apprendere un vocabolario specifico come “trasparenza”, “sicurezza dei dati”, “riservatezza e privacy”.
C’è un acronimo per definire questa opportunità: PCTO. Prima dell’anno scolastico 2018-2019 si parlava di “Alternanza scuola-lavoro”.
Il 2023 è l’anno giusto per riparlarne, visto che Ursula von der Leyen l’ha dichiarato “Anno europeo delle competenze”. Abilità, capacità, talenti personali, inclinazioni, conoscenze, atteggiamenti, tutto è importante per rinnovare l’identikit di cittadini in un mondo che cambia vertiginosamente.
Non solo competenze tecniche da addetti ai lavori, sempre importanti, ma l'approfondimento in questo caso va alle competenze trasversali e trasferibili attraverso i vari contesti quotidiani: dalla scuola all’ufficio, dal condominio alla strada, dalla palestra alla propria associazione. Queste competenze personali e sociali si chiamano “soft skills” e sono quelle che gli studenti allenano durante il loro stage estivo. Significa saper riflettere su se stessi, aver voglia di imparare sempre (anche al lavoro non si finisce mai), entrare in empatia con i colleghi, cioè capire le situazioni, ma anche non lasciarsene travolgere, e molto altro ancora.
PCTO sta per Percorsi per le Competenze trasversali, ma anche per Orientamento. Quante volte abbiamo sentito qualcuno che si pente delle sue scelte lavorative? Se si è stati orientati in maniera approssimativa, oppure il lavoro sognato è tutt’altro dalla pratica, nessuno magari prima ce lo aveva spiegato. Oggi si parla di nuovi modelli di orientamento lungo tutto il corso della vita: il cambiamento - anche di noi stessi - è una costante. Occorre maturare un atteggiamento di graduale consapevolezza delle proprie vocazioni e realizzare un proprio progetto personale e sociale. Si entra nella logica dell’auto-orientamento per tutti, a tutte le età per modificare adeguatamente i percorsi personali.
Una visione educativa tutt’altro che tradizionale.
Quindi anche noi in biblioteca diventiamo parte di quello che a scuola chiamano “compito di realtà”.
Per maggiori informazioni, “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento. Linee guida (ai sensi dell’articolo 1, comma 785, legge 30 dicembre 2018, n. 145)”.
PCTO #AncheQuestoèCultura
