Questo sito non utilizza cookie di profilazione ma solo cookie tecnici ai fini del corretto funzionamento delle pagine. Per maggiori informazioni clicca qui.
GRUPPO DI LETTURA
Ultimo libro letto: Brecht, Bertolt. Gli affari del signor Cesare. Torino, Einaudi, 2015.
Il mondo romano, la società e i personaggi che Brecht ci presenta sono molto differenti da quanto la tradizione ci ha consegnato. L’autore, che si è molto documentato, rifiutava di credere "che le cose dovessero andare per forza come sono andate". Il Giulio Cesare che ci viene raccontato è giovane, di nobile “gens”, donnaiolo ed oberato dai debiti. Dai diari di uno schiavo di Cesare, che il banchiere narrante custodisce, Brecht ricostruisce la società romana di allora dove il potere è detenuto dagli ottimati che si opponevano alle rivolte del popolo ed anzi sostenevano un rafforzamento del Senato. Costoro detenevano il potere economico che incrementavano anche grazie alle forniture di armi ed approvvigionamenti degli eserciti.
Questa circolazione di denaro andava però a solo vantaggio dei mercanti e soprattutto dei banchieri in quanto l’abbondanza di schiavi, provenienti dai territori conquistati, creava disoccupazione. Il Cesare descritto da Brecht è talmente indebitato che, oltre che farsi prestare il denaro dai suoi schiavi per organizzare feste, è addirittura sostenuto dai suoi creditori che lo finanziano temendo il fallimento se cadesse in disgrazia e non onorasse i debiti.
Anche Catone, Cicerone, Catilina e Crasso ci vengono presentati in maniera difforme dalla tradizione, qui forse gioca un ruolo la concezione materialistica di Brecht della storia;al riguardo è da notare come venga rimarcata l’antagonismo tra ottimati e plebe sulla questione agraria.
Concludendo: anche allora i rapporti di forza erano regolati dal potere economico e dalla logica del business. Magari Cesare avrebbe usato un altro termine ma la sostanza non cambia.
Giuliano