GANDELLINO

GANDELLINO

CENNI STORICI

Cenni storici sulla biblioteca comunale


1972: la nascita della biblioteca

L’istituzione della Biblioteca Comunale di Gandellino avviene nel 1972. Va detto però che la biblioteca a Gandellino c’era già da alcuni anni, sorta nei locali dell’oratorio per volontà di alcuni giovani del paese, appoggiati nell’iniziativa dall’allora parroco don Guido Maria Pala, che condivideva la necessità di dare alla comunità questo importante servizio.

All’inizio degli anni ’70 nuove disposizioni di legge per incentivare l’istituzione di biblioteche pubbliche, supportate anche da contributi regionali (tra le competenze delle “neonate” Regioni c’erano infatti anche biblioteche e archivi), spinsero al passaggio dalle cosiddette biblioteche popolari a quelle comunali, gestite direttamente dagli enti locali. Anche a Gandellino avvenne, non senza alcuni contrasti, questo passaggio, ed i libri dall’oratorio vennero trasferiti in un locale all’ultimo piano del palazzo municipale.

Stando ad un “Registro dei prestiti” conservato in biblioteca (ma non è dato sapere se sia il primo registro in assoluto ad essere stato utilizzato), la data di partenza del servizio potrebbe essere quella del 7 gennaio 1974, allorché viene segnato il primo prestito di libri ad un utente. Ma l’istituzione ufficiale della biblioteca era avvenuta, come detto, già due anni prima, durante la seduta della Giunta Municipale del 24 febbraio 1972. Sindaco era il professor Lucio Fiorina, assessori Giovanni Lubrini, Giacomo Fornoni, Michele Fiorina e Battista Pasinetti; segretario comunale il dottor Ugo Gueli.

La delibera, intitolata per l’appunto “Istituzione della biblioteca comunale” tra l’altro recitava «(il presidente) illustra la necessità che anche nel nostro Comune venga istituita una biblioteca comunale al fine di un arricchimento culturale della popolazione locale ed in particolare dei giovani (…) la Giunta Municipale (…) con voti unanimi delibera 1) di istituire la biblioteca comunale, con sede in Via Vittorio Emanuele presso edificio municipale 2) di approvare il Regolamento relativo che consta di 18 articoli (…) 3) di assumere a carico del bilancio comunale tutti gli oneri connessi con la fornitura dei locali, l’acquisto delle attrezzature e la dotazione di un primo fondo librario; impiegando a tale scopo tutti i contributi che potranno essere concessi da enti pubblici e da privati, munifici e benefattori; 4) di erogare a favore della Biblioteca medesima un contributo ordinario annuo di lire 100.000 per l’incremento librario».

Senza dilungarci nel riportare tutto il regolamento allegato alla delibera, ricordiamo i due scopi dell’istituzione della biblioteca (tutt’ora validi, anche se il regolamento negli anni è stato poi più volte aggiornato e modificato), riportati all’articolo 2: diffondere la cultura e l’educazione civica tra tutti i cittadini e promuovere la migliore conoscenza della località in cui si opera.

La delibera di Giunta passa poi per la ratifica al Consiglio Comunale successivo (che si svolge il 22 aprile), ma per far partire la biblioteca manca ancora la nomina dei componenti dell’apposita commissione di gestione, che, prevista dal regolamento, si compone del sindaco (o suo rappresentante) e da quattro membri nominati dal Consiglio Comunale e scelti in modo che vengano rappresentati i lavoratori, gli studenti, la scuola e i Circoli culturali. Della Commissione se ne occupa il Consiglio comunale del 17 marzo del 1973, quando, con votazione a scrutinio segreto, vengono eletti, insieme al sindaco, Luigi Lazzarini (rappresentante dei lavoratori), Dorina Fiorina (studenti), Lorenzo Merlini (scuola) e Ivo Salvoldi (circoli culturali).

 

I bibliotecari, l’anima della biblioteca

Qualche nome e curiosità tratti dai registri dei prestiti. Nel 1974 i primi bibliotecari si firmano Salvoldi, Merlini e Ines Fornoni, ma negli anni successivi molti altri nomi si alternano nella compilazione del registro, compresi alcuni membri della Commissione. Bibliotecarie “ufficiali” (volontarie) sono comunque Ines Fornoni, Daniela Zambonetti e Silvana Pasinetti, mentre tra i nomi che tornano con maggior frequenza ci sono quelli di Milvia Fiorina, Francesco Olivari ed Elio Mazzocchi, tutti fino al 12 ottobre 1979.

Da lì e per tutto il 1980 la biblioteca probabilmente resta chiusa per mancanza di personale, in quanto il registro riprende le “scritture” a partire dal 1981: da qui in avanti troviamo più spesso in veste di bibliotecarie Chiara Fornoni, Bellarmina Dordi, ancora Silvana Pasinetti, Rosita Bertuletti, Franca e Marina Lazzarini: fino al 1986, quando, con la data del 24 giugno, il primo registro dei prestiti esaurisce anche l’ultima pagina e si chiude. Purtroppo non c’è stato modo di trovare il secondo registro, le cui scritture dalla metà del 1986 dovrebbero arrivare fino a metà del 1993. Il terzo registro dei prestiti parte dal 7 luglio ’93 e si chiude a metà del 2002, mentre il quarto va dal 3 agosto 2002 al 30 dicembre 2004, allorquando ha inizio la gestione informatizzata delle varie operazioni di banco e vengono abbandonati i registri cartacei. Sappiamo però che dal 1989 bibliotecari sono Angelo Olivari (fino al gennaio ’95) e Pierita Fiorina, la quale proseguirà con questo incarico fino al 2000, con ben dieci anni di servizio al proprio attivo.

Dal 2000 in avanti troviamo in veste di bibliotecari volontari Piergiacomo Bonetti (che dal 2004 diventa coordinatore del servizio su delega del sindaco) ed altri componenti della commissione, tra i quali Alain Mazzocchi, Angelo Zambonetti, Nicola Fiorina, Annamaria Merlini, Alice Scolari, Ilaria Fiorina, Andrea Trivella, Giulia Merlini ed Elena Fornoni, insieme alle bibliotecarie Tamara Fornoni (fino all’ottobre del 2000), Nadia Pasini (ottobre 2000 – giugno 2003),  Laura Bertuletti (luglio 2003 – ottobre 2005), Elena Bertuletti (novembre 2005 - settembre 2007), Angela Garagiola (ottobre 2007 - agosto 2009), Gianluigi Franchina (ottobre 2009 – gennaio 2010), Arturo Baronchelli (febbraio – settembre 2010), fino all’attuale bibliotecaria Rosita Bertuletti, in servizio dal settembre del 2010.

 

Dati storici e Commissione biblioteca

Nel 1972 l’annuario regionale riporta alcuni dati relativi alla biblioteca comunale (già formalmente istituita) riferiti probabilmente ancora alla struttura operativa in oratorio: la raccolta comprendeva 603 volumi, e si registravano 420 prestiti a 373 utenti, con 11 ore di apertura settimanale (compreso il sabato mattina).

Nel 1976 presidente della commissione di gestione è Carlo De Vignani; l’annuario regionale ricorda che la biblioteca è aperta per 7 ore settimanali, e ci fa sapere che nel triennio 1973-75 la Regione ha erogato alla biblioteca finanziamenti per complessivi 2.500.000 lire (nello stesso periodo il comune “spese” 450.000 lire).

Nel 1977 le ore di apertura settimanale sono 18, mentre in bilancio compare un contributo regionale di oltre 6.000.000 di Lire; nel triennio 1976-78 i finanziamenti regionali ammontano in tutto a 7.150.000 Lire, quelli comunali a 4.200.000 Lire.

Nel 1983 – presidente di commissione è Tobia Pasini – la biblioteca fa già parte del sistema zonale di Clusone e avviene la nascita dell’interprestito, ovvero lo scambio di libri tra biblioteche della Valle Seriana: il 22 settembre il primo libro della nostra biblioteca a “varcare” i confini va ad Albino, mentre bisognerà aspettare l’11 luglio del 1985 per veder arrivare il primo libro richiesto da un nostro utente ad un’altra biblioteca (con provenienza, per la cronaca, sempre da Albino).

Nel 1990 presidente di Commissione è Erminio Trivella, mentre nel ’95 raccoglie il suo testimone Fabio Conti. Dopo di lui ricopriranno la carica, con periodi di diversa durata, e con compiti per la Commissione sempre più legati all’organizzazione di attività culturali (la gestione della biblioteca passa ai bibliotecari o a figure espressamente indicate dall’Amministrazione Comunale) Cristina Chilleri, Arrigo Magli, Piergiacomo Bonetti, Raffaele Conti, Marco Moraschini, Laura Fiorina (due mandati: 2004-2009 e 2014-2019) e Federico Cedroni.

 

La ristrutturazione della sede

Nel febbraio ’98, qualche anno dopo aver lasciato - causa lavori di ristrutturazione - la sede “storica” nel palazzo municipale (pur occupando anche lì ambienti diversi), la biblioteca scende dal primo piano dell’ex scuola materna per insediarsi al piano terra. Nel 2007 si decide per alcuni lavori di ristrutturazione anche per questo edificio, che costringono ad un temporaneo trasloco della biblioteca all’interno della sala consigliare del Municipio. La biblioteca farà ritorno all'attuale sede nell’autunno del 2008, ampliando però i propri spazi e andando ad occupare più sale sui tre livelli dell’edificio; l'inaugurazione ufficiale si è svolta il 19 maggio 2009.

 

I “grandi” numeri di una “piccola” biblioteca

Servirebbe molto più spazio per scrivere la storia degli ormai oltre cinquant'anni della biblioteca comunale di Gandellino (li abbiamo festeggiati con alcuni eventi nel corso del 2022!), e per completarla bisognerebbe citare almeno una parte delle numerose attività che le varie Commissioni succedutesi in questo arco di tempo hanno saputo organizzare, e nominare i componenti che ne hanno fatto parte, a testimonianza che anche il nostro “piccolo paese di montagna” da sempre può vantare una vivace scena culturale (peraltro condivisa con numerose associazioni, come ad esempio la banda, le corali parrocchiali, la compagnia teatrale).

Chiudiamo però con qualche dato statistico relativo ai servizi erogati nel corso degli anni. Nel 1974 dal registro “ufficiale” risultano effettuati 213 prestiti a 147 utenti, che crescono ogni anno fino al 1977: 255 prestiti a 420 utenti. Nel 1978 il patrimoni librario della biblioteca è già di 1.000 volumi (era partito da 541 nel 1974), mentre nel 1986 arriva a  2.080 volumi.  Nel 1993, con oltre 1.000 prestiti, tocca i 3.024 volumi. Nel 2002 i prestiti arrivano a quota 1767, i volumi sono 4713, con un incremento annuo che si assesta da qui in avanti, tra acquisti e donazioni, tra i 400 e i 500 volumi.

Ma sono soprattutto gli ultimi anni a segnare un incremento nel servizio di prestito, affiancato agli altri servizi che nel tempo sono stati messi a disposizione dell’utenza. I dati del 2019 rilevavano circa 3.000 prestiti locali (libri e materiale multimediali), con oltre 300 utenti attivi, cui andavano sommati 4.300 documenti legati all'interprestito, ed un patrimonio documentale che sfiorava le 11.000 unità.

Dopo le restrizioni legate alla pandemia (con la chiusura totale al pubblico per alcuni mesi nel 2019), l'andamento dei prestiti ha ripreso a salire, così come anche il numero degli utenti che frequentano la nostra sede: il 2022 si è infatti chiuso con oltre 8.000 prestiti (3.600 effettuati presso la sede, quasi 4.500 i documenti inviati a utenti di altre biblioteche tramite interprestito), mentre i documenti a disposizione presso la biblioteca superano ora i 12.000

E la storia continua…  

 

pb (ultimo aggiornamento: aprile 2020)