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Ecco come faccio
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D'Urso, Barbara - Sorrentino, Nicola

Ecco come faccio

Mondadori, 02/04/2013

Abstract: È una delle domande che mi sento fare più spesso: ma come fai a essere sempre così in forma, energica, a rimanere così giovane? È vero, un po' la genetica mi aiuta... Ma ho imparato, anche grazie al mio dietologo Nicola Sorrentino, una serie di trucchi che mi permettono di non perdere il benessere e la linea nonostante una vita incasinata dagli impegni (e qualche trasgressione di cui non riesco a fare a meno...). Ho i miei piccoli rituali da fare appena sveglia (mai sentito parlare del "saluto al sole"?) e le (piacevoli) regole per la colazione. Ho imparato i falsi miti sul pranzo fuori casa (attenti alle insalatone!) e che la pasta in fondo non fa ingrassare, se sai come cucinarla... Ho imparato perfino ad affrontare il gusto di un happy hour senza rovinarmi il giro vita, e a concedermi qualche salutare peccato di gola (il cioccolato e la mia adorata parmigiana di melanzane). Ho imparato anche che il cibo e i miei integratori possono essere un ottimo modo per curare la salute e fare risplendere la pelle e i capelli. Col supporto scientifico del dottor Sorrentino, abbiamo elaborato un programma di due settimane per perdere almeno una taglia e prendere il giusto "passo" verso una vita sana, energica e in forma. E per le emergenze, le diete lampo: una "last minute" di tre giorni, quella disintossicante e quella per avere una pancia che più piatta non si può. Io le ho testate tutte, in momenti diversi della mia vita, e tutte mantengono le promesse. Barbara

Il diario di Lena
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Muchina, Lena - Parisi, Valentina

Il diario di Lena

Mondadori, 22/01/2013

Abstract: Leningrado, 22 maggio 1941. Il diario di Lena comincia qui, pochi giorni prima dell'invasione dell'Unione Sovietica da parte dell'esercito nazista. Lena Muchina è una ragazza di sedici anni, alle prese con gli esami di fine anno, le uscite con le amiche, i primi innamoramenti. L'estate è alle porte e sembra che nulla possa turbare la sua adolescenza allegra e chiassosa. Poi, improvvisa, l'eco della guerra acquista intensità e comincia a fare da sfondo sempre più cupo alle sue riflessioni spensierate e ancora infantili. L'arrivo delle truppe naziste in terra sovietica obbliga Lena a prendere parte ai programmi di difesa del governo comunista: lavora dapprima alla costruzione di trincee, e poi, quando a settembre ha inizio l'assedio di Leningrado, come infermiera per i feriti di guerra, mentre gli scontri sempre più violenti privano i civili di beni primari come cibo, acqua ed elettricità. Lena lotta per mangiare e ripararsi dai bombardamenti, ma non rinuncia a raccontare la guerra con la voce di chi, a sedici anni, guarda con fiducia al futuro, nonostante la morte della nonna e poi della madre la privino di un sostegno proprio nel momento più difficile. La fame e il freddo del lungo inverno sovietico sembrano avere il sopravvento ma, anche quando rimane sola, non l'abbandonano il desiderio di vivere, l'attesa per la pace che appare ormai imminente, la speranza sempre più concreta di potersi rifugiare presso una zia che vive fuori città. Alle pagine di questo diario, riportato alla luce dopo oltre settant'anni di oblio, affida la sua sopravvivenza: scrivere significa per lei resistere, combattere la propria guerra quotidiana e sfidare la morte per poter sperare in un futuro diverso. Il diario di Lena è un eccezionale documento storico depositato negli archivi di Stato dell'Unione Sovietica, dove è rimasto per oltre settant'anni, fino alla recente scoperta di uno storico dell'università di San Pietroburgo che, colpito dall'intensità della scrittura, ha deciso di renderlo pubblico.

Su Parise
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AA.VV.

Su Parise

Mondadori, 01/03/2013

Abstract: Hanno collaborato: Michele Mari, Raffaele Manica, Goffredo Parise, Silvio Perrella, Gianluigi Simonetti, Thea Rimini, Fabrizio Patriarca, Elisa Davoglio, Giordano Meacci, Terry Marocco intervista Giosetta Fioroni, Giorgio van Straten, Silvia Colangeli, Luis Devin, Antonio Monda, Nino De Vita, Silvia Bre, Matteo Fantuzzi, Silvia Giagnoni, Marco Debenedetti, Andrea Caterini.

Cittadino e scrittore. 5 anni dalla scomparsa di Enzo Siciliano
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Cittadino e scrittore. 5 anni dalla scomparsa di Enzo Siciliano

Mondadori, 01/03/2013

Abstract: Hanno collaborato: Silvia Ballestra, Raffaele La Capria intervistato da Paolo Di Paolo, Massimo Raffaeli, Giuliano Amato, Lorenzo Pavolini, Furio Colombo, Raffaele La Capria, Donatella Di Pietrantonio, Maria Paola Colombo, Flavia Piccinni, Loris Righetto, Giacomo Sartori, Franca Grisoni Francesco Giusti, Livia Candiani, Luciano Erba, Marco Rota, Antonella Anedda, Arnaldo Greco, Silvia Acierno, Rino Mele Luca Alvino, Massimo Gezzi.

La produzione di meraviglia
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Ricuperati, Gianluigi

La produzione di meraviglia

Mondadori, 09/04/2013

Abstract: Un piccolo aereo da turismo si leva in volo per attraversare le Alpi. Dentro ci sono due persone: un giovane uomo, muto, alla cloche e una ragazza incantata che guarda al di là del vetro. Lei, bellissima, a terra lascia la famiglia e il padre, famoso chirurgo, improvvisamente arrestato. Lui, giocatore di poker professionista, non parla ma si fa capire mostrando una collezione di immagini che ha fatto plastificare, come un mazzo di carte. È lui, Remì, ad aver cercato lei, Ione, per portarla con sé in cielo. Quel volo è una sfida che Remì ha lanciato a se stesso e alla sua giovane compagna: la posta in gioco è quella di una comunicazione profonda, che "buchi" il silenzio in cui lui è rinchiuso e il vuoto lussuoso nel quale lei vive sospesa. Da quando l'ha conosciuta, anni prima, nel palazzo dove entrambi abitavano a Milano, Remì ha desiderato Ione con l'intensità con cui si desidera il proprio opposto. La vita di Remì è la geometria esatta del poker, sono le lunghe notti insonni, è la certezza di aver costruito una barriera contro qualsiasi intrusione esterna. Ione è viziata, fragile, chiassosa: ma non ha mai smesso di sperare che il bene venga da fuori, che qualcuno sappia toccarla senza farle male. Il volo di Remì e Ione è un viaggio ad altissima tensione, un gioco di seduzione - iniziato con un raffinato mind game virtuale - che porterà a un cambiamento radicale, capace di riflettersi sull'intero orizzonte circostante: intanto, sotto il piccolo aereo, la crosta terrestre è pronta a tremare in uno dei più grandi terremoti della storia... Alla sua opera seconda Gianluigi Ricuperati conferma il suo talento versatile e visionario. La produzione di meraviglia è un libro dalla scrittura sottile e dalle atmosfere rarefatte, ma al tempo stesso percorso da una tensione carnale, erotica, che si coagula nella galleria di immagini che lo accompagnano. Immagini utilizzate non come decorazione o inserto nel testo, ma come elementi di una storia raccontata due volte: la prima con le parole, la seconda con le icone che le parole hanno descritto, come un nastro che ricomincia sorprendentemente a scorrere quando la voce narrante tace.

L'infinito istante
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Zavoli, Sergio

L'infinito istante

Mondadori, 02/01/2013

Abstract: Nel trittico pubblicato dallo Specchio - L'orlo delle cose, La parte in ombra, e oggi L'infinito istante - è esemplare la crescente trasparenza di quel "limpido decantarsi" che Carlo Bo aveva colto fin dagli anni delle sue postfazioni a due antecedenti sillogi mondadoriane di Sergio Zavoli. L'umanista, e grande critico, aveva già messo in luce il lavoro di scavo che Zavoli portava avanti nei suoi versi, via via raccogliendoli in testi da cui traspariva una coscienza poetica alla quale restava estranea ogni abilità esteriore e in cui si precisavano le sottrazioni verbali care a Montale, che in questa stessa silloge fanno scrivere a Zavoli "la poesia è i dintorni dell'istante". Con una metafora riferita alle librerie di casa, nello spirito di una esplicita condivisione, Bo consigliava ai lettori di "non disporre la poesia di Sergio Zavoli nelle collocazioni orizzontali dei libri, il suo fra i tanti altri: quei versi esigono una disposizione verticale, se così possiamo dire, perché sono di materiale puro, derivato per un processo segreto e misterioso dalla parte più nobile del suo spirito". Più avanti aggiungerà: "Le sue poesie non rientrano nel quadro delle esercitazioni letterarie più o meno suggestive, come assicurano il tono teso della voce, l'orecchio sordo alle mode, il rifiuto di alchimie adescanti, l¿assenza di ogni lenocinio. [...] Intento a dar voce alla sua maggiore vocazione, il poeta non si risparmia nella denuncia della parola virtuosa, suggestiva, ingannevole, e lo fa stringendo il dettato persino al di là di una "voglia di canto" su cui egli libera i registri migliori per ariosità e compiutezza". Mentre altrove, come ben sappiamo, è alle prese con le realtà nude nei molteplici luoghi reali dell'uomo, al concerto dell'esistenza Zavoli aggiunge oggi una più manifesta attenzione ai temi misteriosi e attraenti dell'interiorità, dove il ruolo metafisico dell'istante e dell'infinito conferisce alla sua inquietudine un'irrinunciabile tonalità laica -¿ seppure nel nome indicibile del dopo - complici i sogni e i segni della mortalità. Forse l'eco di una fides infirma di agostiniana, leale, schiusa franchezza. Al bivio dell'infinito istante.

Il segugio della morte
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Christie, Agatha - De Filippi, Giuseppe

Il segugio della morte

Mondadori, 16/04/2013

Abstract: Una monaca belga che sente dentro di sé le voci di un'antica religione, una giovane ritardata posseduta dallo spirito di una cantante, una vecchia casa infestata dal fantasma di un bambino, una medium professionista che ha la sventura di suscitare l'interesse di una madre che ha appena perso un bambino... Dodici racconti scelti tra i più riusciti sul tema dell'occulto: Agatha Christie ne era affascinata e visse in prima persona esperienze singolari e misteriose.

La promessa immortale. Striges
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Baraldi, Barbara

La promessa immortale. Striges

Mondadori, 22/01/2013

Abstract: Zoe ha gli occhi gialli come quelli di un animale selvatico. Non ci sarebbe nessun problema se fosse un gatto o una civetta, ma non potendo volare via, un giorno ha dovuto imparare a graffiare. Da allora è Zoe la cattiva e i suoi unici amici sono Chloe, perennemente innamorata del ragazzo sbagliato, e il pianoforte. Solo quando si abbandona alle sue note Zoe riesce a riempire il vuoto che ha dentro e a lenire il dolore per la perdita di sua madre, morta in un misterioso incidente. Il suo cuore è una pietra, e Zoe è convinta che non si innamorerà mai. Fino a quando nella sua vita non irrompe Sebastian, un ragazzo dagli occhi di smeraldo capace di strappare il velo che la protegge dal mondo. Eppure Sam, proprietaria della caffetteria Bloody Mary, la mette in guardia: Sebastian è pericoloso, e lei dovrà rinunciare al suo amore. Zoe è disperata: come può ucciderla l'unica cosa che l?abbia mai fatta sentire viva? La risposta è sepolta in un lontano passato, un tempo buio in cui un Inquisitore arse sul rogo la stessa strega che lo infiammò d'amore...

Alla luce del sole
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Cerami, Vincenzo

Alla luce del sole

Mondadori, 16/04/2013

Abstract: La preziosa stoffa del narratore, di quel grande affabulatore che è Vincenzo Cerami, si ritrova nei mille rivoli e nella folla di sentimenti che percorrono queste poesie, Alla luce del sole. Cerami è volta a volta cupo, solare, aggressivo, gioioso, risentito, tenero... Vive con passione nel presente, ma porta in sé il senso debordante di un passato carico di eventi e storie, di circostanze ritagliate da una memoria personale sempre attiva. Eppure, ci dice, in versi di singolare energia concreta: "la memoria è una casa inabitabile / con tartarughe morte, orologi rugginosi, / tovaglie di perline stinte, trottole / di legno marcito, sedie rovesciate, / stemmi caduti dal chiodo, e una panca / rimasta intatta, di legno greggio". Un campionario di residui, di oggetti ai quali il poeta peraltro non vuole affatto solo abbandonarsi, lontanissimo com'è da ogni possibile cedimento crepuscolare. E infatti afferma: "Ogni mattina di me amo i più remoti futuri / e a sera rimpiango i futuri remoti". Insomma, questi nuovi versi di Cerami sono attraversati da una vitalità quanto mai intensa, anche se il suo è sempre un atto d'amore, nei confronti della vita, perfettamente consapevole della sua provvisorietà, del suo rapido andarsene: "ho bisogno d'olezzo di morte / per parlare della vita". La quale, del resto, è da lui intesa come "tabula lusoria", e dunque come un formidabile quanto sempre rischioso puzzle, come un gioco senza soste fino al definitivo alt. Un gioco che nel suo testo si svolge in una notevole varietà ambientale, anche se Roma ne è pur sempre lo scenario maggiore. E con una ricca varietà di personaggi, a volte affioranti come interlocutori muti, come ombre o semplici comparse, a volte riemersi dal passato degli affetti, come nella emozionante sezione intitolata Padri. A volte, invece, sono figure proposte nell'affermarsi della loro presenza stagliata, come nel gioco e nell'abilità atletica e nei salti mortali di un personaggio - atleta, acrobata, artista - che replica la grandezza di Faillo di Crotone, il vincitore dei Giochi Pitici. Cerami si muove dunque con estro sempre aperto, generosissimo, servendosi di ritmi e forme metriche diverse, realizzando un libro di non comune potenza comunicativa, concluso con un poemetto di dolente affetto antiretorico sulle meraviglie e lo scempio del nostro paese, della nostra Italia.

Superman è arabo. Su Dio, il matrimonio, il machismo e altre invenzioni disastrose
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Haddad, Joumana

Superman è arabo. Su Dio, il matrimonio, il machismo e altre invenzioni disastrose

Mondadori, 16/04/2013

Abstract: Il mondo, e soprattutto le donne che lo abitano, non ha bisogno di uomini d'acciaio. Ha bisogno di uomini veri. Non di Superman, ma di Clark Kent: timido, onesto, dolce, capace di riconoscere le proprie debolezze. Invece il modello che va per la maggiore è quello del macho indistruttibile, stile "lascia-fare-a-me-che-risolvo- io-la-situazione". E se questo è vero in Occidente, tanto più è valido per il mondo arabo: anzi, come si è accorta Joumana Haddad, Superman è arabo. Sostiene di salvare il mondo, ma in realtà è il mondo che deve essere salvato da lui. Che fare, allora? Joumana usa l'unico superpotere di cui dispone, il più efficace di tutti: le parole. E in questo libro, spietato e pungente come sempre, va al cuore della questione demolendo, con i suoi versi, le sue invettive e le sue narrazioni, i molti miti del supereroismo in salsa macha che avvelena le relazioni tra i sessi e la vita delle donne non solo nell'universo arabo: dal senso del peccato alla battaglia tra i sessi, dal matrimonio all'imperativo dell'eterna giovinezza.

Questa è la vita
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Osho - Videha, Swami Anand - Scroppo, Marga Eleonora

Questa è la vita

Mondadori, 29/01/2013

Abstract: "Va' e prendi un frutto di quell'albero... e spaccalo. Cosa ci vedi?" "Questi piccolissimi grani." "Bene, spaccane uno. Cosa ci vedi?" "Nulla, o venerabile." "Da questa essenza sottile che tu non percepisci, nasce questo grande albero. Qualunque sia questa essenza sottile, l'intero universo è costituito di essa, essa è la vera realtà, essa sei tu." È su questa essenza che Osho ci aiuta ad aprire gli occhi. L'essenza che rappresenta la totalità, qualcosa che non appena nasciamo ci invade e che per semplice bisogno di sopravvivere siamo costretti a ridurre, organizzandola in un sistema di idee. L'unico modo per riaprirci a essa è vivere pienamente. "Lascia cadere la maschera così che il volto originale possa essere scoperto. A quel punto troverai te stesso nei fiori e nella loro fragranza... negli uccelli e nelle loro canzoni... nel sole e nella luna e nelle nuvole, nella gente, negli animali... troverai te stesso sparso, disseminato dappertutto. Sarai vasto quanto l'intero universo."

Padri. Una piccola, grande famiglia milanese attraversa il Novecento
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Pogliani, Marco

Padri. Una piccola, grande famiglia milanese attraversa il Novecento

Mondadori, 19/03/2013

Abstract: Una grande famiglia milanese raccontata attraverso il corso del Novecento: dal glorioso laboratorio di "confezione tomaje" a Porta Cicca (oggi Porta Ticinese) che dava lavoro a tutti gli innumerevoli figli, fino agli anni del Fascismo, alla guerra, alle cadute e alle rivoluzioni della seconda metà del secolo. Genitori, figlie e figli accomunati dalla forza di mestieri e valori tramandati di generazione in generazione, da una fede cristiana più forte di ogni avversità. E dalla straordinaria volontà - e capacità - di cambiare le cose, con la consapevolezza e l'orgoglio di chi ha radici forti in un passato di operoso coraggio. Una galleria di personaggi semplici e profondamente autentici nelle loro emozioni, nelle speranze, nel dialetto milanese che è quello delle parole più intime. E, sullo sfondo, Milano. Che guarda, accoglie, lascia fare. Milano che culla e incoraggia, Milano che è madre e padre. Con la passione di chi evoca il passato per affrontare con maggior energia il presente e il futuro, attraverso pagine che restituiscono la vibrante suggestione di gesti, volti, parole dimenticate, Marco Pogliani ci offre un romanzo che è la storia della sua famiglia e insieme la celebrazione di quella forza "naturale", inarrestabile e straordinaria, generata dalla continuità tra padri e figli.

Quanto è abbastanza. Di quanto denaro abbiamo davvero bisogno per essere felici? (Meno di quello che pensi)
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Skidelsky, Robert - Skidelsky, Edward - Gimelli, Francesca Maria

Quanto è abbastanza. Di quanto denaro abbiamo davvero bisogno per essere felici? (Meno di quello che pensi)

Mondadori, 29/01/2013

Abstract: Che cosa intendiamo per "vita buona"? Quali e quanti beni devono esserci garantiti per poterla vivere? Queste domande nascono dalla generale incertezza sul futuro e dalla quotidiana difficoltà nel soddisfare bisogni in continua espansione, in un'epoca in cui il capitalismo economico-finanziario inizia a mostrare tutte le sue contraddizioni: da un lato il culto del profitto e della ricchezza come valori universali, dall'altro la creazione, all'interno delle stesse società industrializzate, di enormi disparità di reddito e di sacche di povertà mai conosciute prima. Robert Skidelsky, autorevole economista, e suo figlio Edward, docente di filosofia, riprendono la celebre previsione di Keynes, rimasta irrealizzata, secondo la quale in Occidente, all'inizio del Terzo millennio, avremmo avuto "abbastanza" per soddisfare tutte le nostre necessità lavorando non più di tre ore al giorno, e la utilizzano come spunto di riflessione per capire l'origine del nostro malcontento e trovarne il rimedio. Lo smisurato ampliamento della sfera dei bisogni, l'aumento delle ore di lavoro a scapito del tempo libero e il conseguente abbassamento della qualità della vita impongono un profondo cambiamento di prospettiva: non dobbiamo più chiederci che cosa serve per raggiungere il benessere, ma che cosa sia davvero il nostro bene. Attingendo alle lezioni della sociologia (da Weber a Veblen), al pensiero filosofico (Aristotele in particolare) e alle più intuitive teorie economiche (da Kaldor a Frank), gli autori mostrano come la ricchezza non sia, e non debba essere, un fine in sé, bensì un semplice mezzo per vivere una vita buona, e tratteggiano possibili forme di organizzazione sociale ed economica diverse dall'attuale. Rifiutando un concetto univoco di progresso umano (che sia il PIL o un'idea generica di felicità), l'ambizioso obiettivo di Robert e Edward Skidelsky è non solo quello di individuare un numero preciso di "beni" fondamentali irrinunciabili, come la salute, la sicurezza, il rispetto, l'autonomia, ma anche formulare alcune proposte radicali di politica economica - per esempio, l'introduzione di un "reddito di base" o del work-sharing, un sistema di suddivisione dell'orario a tempo pieno fra più lavoratori -, che possano mostrarci la nuova direzione da prendere. Non provare a sviluppare una visione collettiva della vita buona che attribuisca un significato "morale" alla ricchezza è un lusso che non possiamo più permetterci. Anche perché comporterebbe uno spreco irrimediabile: non di denaro, ma di possibilità umane.

Supernova
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AA.VV.

Supernova

Mondadori, 12/03/2013

Abstract: Hanno collaborato: Paolo Giordano, Roberto Benigni, Viola Di Grado, Ginevra Lamberti, Michela Monferrini, Niccolò Contessa, Matteo Trevisani, Marco Cubeddu, Nicola Ingenito, Gaia Coltorti, Giorgio Ghiotti, Giuseppe Genna, Tommaso Pincio, Rosa Chacel, Charles Simic, Claudio Damiani, Giorgio Agamben, Massimo Rizzante, Leonardo Colombati.

Avevano una banca
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Mariotti, Walter - Cobianchi, Marco - Cingolani, Stefano

Avevano una banca

Mondadori, 31/01/2013

Abstract: Gli Instant Book di Panorama. L'operazione Antonveneta del 2007, acquistata e strapagata con 9 miliardi di euro. La strana gestione dei contratti "derivati", per anni nascosti e poi improvvisamente emersi in un bilancio che oggi accusa 6,2 miliardi di perdite. I soldi (tantissimi) che stanno per arrivare dallo Stato. I manager sotto inchiesta e il ruolo (ingombrante) di tanti uomini del Pd. Tutto quello che c'è da sapere sulla crisi del Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo.

Il primo gesto
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Pastorino, Marta

Il primo gesto

Mondadori, 05/02/2013

Abstract: A che cosa si deve rinunciare per potere infine diventare se stessi? Anna lascia la casa dov'è cresciuta, facendo perdere alla famiglia le proprie tracce. Nella città dove giunge, trova un lavoro davvero singolare per una ragazza giovane come lei: assiste una donna anziana, Maria, con grande dolcezza, occupandosi senza risparmio del suo corpo malato e ascoltando i racconti sul nipote amatissimo che la signora non vede da anni. La stessa notte in cui Maria muore, Anna dà alla luce un bambino. Ma il dolore del passato è troppo vivo, paralizzante, e ancora una volta lei deve andare via. Abbandona il figlio in ospedale, a un destino ignoto. Comincia così un nuovo viaggio, alla ricerca di una salvezza dalle colpe: le proprie e quelle degli altri. L'incontro con una giovane straniera e con la sua famiglia sono per Anna una piccola oasi dove riprendere le forze. Presto il suo viaggio si trasforma e diventa ricerca: la meta è Giovanni, il nipote misterioso di Maria. Giovanni le insegnerà un nuovo modo per conoscere il proprio corpo e se stessa, attraverso le tecniche della danza sensibile. Marta Pastorino scrive un romanzo scabro, essenziale. Tocca temi scomodi, brucianti fino all'indicibile, e lo fa con coraggio e delicatezza, grazie a una lingua che procede per sottrazione, per piccoli scarti di misurata intensità. La narratrice ci conduce attraverso la storia con la sicurezza di una coreografa che sa nascondere la fatica e il dolore nell'eleganza di un movimento. Ci racconta come la spontaneità di un gesto d'amore - quell'abbraccio che tutti riceviamo appena venuti al mondo - possa essere per qualcuno una conquista, possibile soltanto a costo di perdere tutto e di affrontare una a una le ombre del proprio passato.

Fosca
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Tarchetti, Igino Ugo

Fosca

Mondadori, 07/05/2013

Abstract: "Più che l'analisi d'un affetto, che il racconto di una passione d'amore, io faccio forse qui la diagnosi di una malattia. Quell'amore io non l'ho sentito, l'ho subito." Tale, al protagonista di questo romanzo di Igino Ugo Tarchetti (1839-1869), esponente di spicco del movimento letterario della scapigliatura morto a soli trent'anni, appare la sua vicenda con Fosca, donna di straordinaria bruttezza e insieme di intenso fascino. La vicenda si snoda in un singolare gioco di specchi, di parallelismi rovesciati: Giorgio e Clara, Fosca e il marito, Fosca e Giorgio riprendono e rivivono, capovolgendola, mutandone i ruoli reciproci, un'unica storia, in un susseguirsi di variazioni sul tema di un amore che ha bagliori vampireschi, quando uno dei due elementi della coppia divora la vita dell'altro per infondergli il suo inquieto malessere, il suo senso di morte. E a fare da sfondo, da controcanto a questo intrecciarsi di storie di inquietante modernità, l'immobile vita di guarnigione di una cittadina dell'Ottocento, dove le acque morte della consuetudine si richiudono sull'irrisolto groviglio di passioni e di sentimenti.

La crisi dell'impero vaticano. Dalla morte di Giovanni Paolo II alle dimissioni di Benedetto XVI: perché la Chiesa è diventata il nuovo imputato globale
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Franco, Massimo

La crisi dell'impero vaticano. Dalla morte di Giovanni Paolo II alle dimissioni di Benedetto XVI: perché la Chiesa è diventata il nuovo imputato globale

Mondadori, 27/02/2013

Abstract: Le clamorose dimissioni di Benedetto XVI avvengono alla fine di una lunga sequenza di scandali che hanno travolto il Vaticano dalla morte di Giovanni Paolo II a oggi. Un Vaticano spinto quasi a forza dalla parte opposta di un simbolico confessionale. Costretto a difendersi, a confessare "peccati" veri e presunti. E non solo davanti a se stesso ma anche ai suoi fedeli disorientati, al tribunale dell'opinione pubblica occidentale e a quello delle istituzioni finanziarie internazionali. La Chiesa, "maestra di vita" per antonomasia, rischia di essere confinata dalla propria crisi di identità nella posizione scomoda e inedita di "imputato globale". Gli scandali e i veleni che hanno toccato alcune delle persone più vicine a Benedetto XVI sono dunque percepiti come il sintomo di una decadenza allarmante. Al punto che fra gli avversari si parla del Vaticano come di un "secondo Cremlino", destinato alla stessa rovinosa caduta dell'impero sovietico dopo la guerra fredda. Massimo Franco analizza le cause profonde e le implicazioni di un affanno emerso con il tramonto della Seconda Repubblica berlusconiana, legata alle gerarchie ecclesiastiche da una lunga alleanza di fatto: una stagione da cui il cattolicesimo politico riemerge diviso e debole, dopo avere cercato invano di ricompattarsi. A colpire sono soprattutto le conseguenze mondiali della crisi dell'"impero" del papa. Le lotte di potere, le soffiate dei "Corvi", le manovre all'interno dei palazzi apostolici mostrano l'intreccio fra politica italiana e dinamiche globali. La tormentata metamorfosi dello Ior, l'Istituto di credito vaticano, rimanda così non solo ai conflitti interni ma anche ai "Patti lateranensi del XXI secolo" fra la Chiesa e i "sacerdoti" del potere bancario nel mondo. Perfino nell'emergenza economica europea affiora una polemica a sfondo religioso: i Paesi protestanti del Nordeuropa oppongono le proprie virtù di rigore finanziario alle nazioni mediterranee a maggioranza cattolica, viste come debitrici inaffidabili perché rispecchiano "una Chiesa che assolvendo troppo facilmente assolve se stessa". A questo si affiancano i rapporti non facili della Santa Sede e dei vescovi americani con l'amministrazione Obama sui temi etici, dopo le ferite parzialmente rimarginate dello scandalo della pedofilia; e gli attacchi sistematici contro le comunità cristiane in un Nordafrica dove le "primavere arabe" stanno approdando a una minacciosa deriva musulmana. Sono le coordinate di una transizione epocale, che la Chiesa cattolica cerca di governare ma spesso finisce per subire. "Dentro la Città del Vaticano" scrive Massimo Franco "si stanno consumando la fine di un modello di governo e di una concezione del papato; e la decadenza di una nomenklatura ecclesiastica che rischia di passare alla storia con un carico di responsabilità maggiori rispetto a quelle che realmente ha a livello individuale."

Racconti di Pietroburgo. Con un saggio di Vladimir Nobokov
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Gogol', Nikolaj - Mariano, Francesco

Racconti di Pietroburgo. Con un saggio di Vladimir Nobokov

Mondadori, 07/05/2013

Abstract: La produzione di Gogol' è caratterizzata da un alternarsi di scritti moralistici e di opere narrative, frutto del suo genio fantastico e della sua irripetibile personalità. Di queste fanno parte i racconti del ciclo pietroburghese, nei quali la capitale - che all'ucraino Gogol' appare come una città non russa, splendida facciata di un edificio ormai in rovina dove si conduce una vita vuota, esteriore, alienata - si fa al tempo stesso scenario grottesco e sinistro burattinaio di quella "vita vegetativa" verso la quale lo scrittore si sentì sempre attirato, in un duplice atteggiamento di compiacimento partecipe e di beffarda ironia. La principale caratteristica dello stile gogoliano è la sua espressività verbale: le immagini d'ambiente nascono da un'incredibile sovrapposizione di infiniti dettagli, i personaggi sono figure indimenticabili, caricature non tanto del mondo esterno, quanto della fauna generata dalla mente stessa dello scrittore, satira di sé nonché della Russia e del genere umano, in quanto l'una e l'altro riflettono quel sé. E grazie a quella forza prodigiosa che è la fantasia creativa del loro autore queste terribili caricature hanno una veridicità, una inevitabilità tali che eclissano la verità ed esercitano un fascino straordinario sul lettore.

Una vita
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Svevo, Italo

Una vita

Mondadori, 16/04/2013

Abstract: I conflitti interiori di un impiegato di banca, arrivato a Trieste dalla campagna, che non sa adattarsi alla vita cittadina. Il primo romanzo dello scrittore.