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Trovati 10 documenti.

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So benissimo quanto ho peccato. Testo inglese a fronte
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Bukowski, Charles

So benissimo quanto ho peccato. Testo inglese a fronte

Guanda, 16/05/2013

Abstract: C'è qualcosa, nella poesia di Charles Bukowski, che seduce e coinvolge immediatamente il lettore, immergendolo lentamente dentro il mondo che il poeta descrive e da cui non gli permetterà più di uscire. È un grido di dolore soffocato ma ben udibile, sono immagini di povertà ed emarginazione e di possibili riscatti; ma forse, più di tutto, è l'umanità che da questi versi traspare, sempre e comunque: nel suo ritmo in superficie prosastico, ma in realtà dettato da tempi interiori sempre rispettati e assecondati, quella di Bukowski è infatti una poesia irrinunciabilmente "umana", una poesia contemporanea per eccellenza, lontanissima dagli effetti speciali della retorica del passato anche recente e invece sempre intrisa di realtà, di vita che pulsa sulla pagina, che apre le porte della letteratura e le sfonda. Il lettore si trova di fronte al mondo che è tipico dei libri di Charles Bukowski: incontri casuali con donne di dubbia provenienza, corse di cavalli negli ippodromi di provincia con la squinternata fauna umana che li popola, affitti da pagare e padroni di casa sempre più impazienti, tanto vino e tanto whiskey, un'umanità sempre lacerata e derelitta, ma mai priva di una dignità speciale, che è poi la scintilla che scocca proprio nei versi del poeta americano, riscattando anche le esistenze più disperate, come, per tanti aspetti, fu la sua. E alla fine, pagina dopo pagina e verso dopo verso, il quadro che si compone è proprio quello di una disperazione a cui comunque non ci si arrende, di una sofferenza ineludibile ma continuamente sfidata, con il sorriso di chi non ha mai avuto nulla da perdere.

Storie di ordinaria follia. Erezioni, eiaculazioni, esibizioni
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Bukowski, Charles

Storie di ordinaria follia. Erezioni, eiaculazioni, esibizioni

Feltrinelli Editore, 02/01/2013

Abstract: La biografia di Bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni a cinquant'anni suonati, "per non uscire di senno del tutto", e vari divorzi. Al tempo in cui scrive questi racconti Buk ha cinquant'anni, le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore. Soffre di emorragie e di insonnia, passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli. Lui, Charles Bukowski, "forse un genio, forse un barbone". Anzi, "io, Charles Bukowski, detto gambe d'elefante, il fallito", perché questi racconti sono sempre rigorosamente in prima persona e in presa diretta. Qualunque cosa sia stato, con Storie di ordinaria follia Buk ha donato alla letteratura americana una delle sue avventure più indimenticabili.

Il crimine paga sempre
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Bukowski, Charles

Il crimine paga sempre

Guanda, 21/02/2013

Abstract: Charles Bukowski racconta e descrive, nei suoi più sordidi particolari, la povertà, l'emarginazione, la mancanza di una possibilità di riscatto in un mondo che conosce benissimo, una periferia popolata da una fauna umana squinternata e dolente, che si trascina ai margini della vita. Il suo è un abisso fatto di scrittori falliti, scommettitori irrecuperabili, creditori sempre in cerca di denaro, donne dalla dubbia provenienza e ancor più dubbia moralità; e di alcol, panacea di tutti i mali ed eterna dannazione, compagno di innumerevoli incontri con innumerevoli signore fino all'ultimo fatale appuntamento. Senza retorica né autocommiserazione, Bukowski ci concede ancora una volta il privilegio di partecipare alle sue riflessioni, lucide e taglienti come una lama che penetra nel senso più profondo e autentico delle cose.

E così vorresti fare lo scrittore? Testo inglese a fronte
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Bukowski, Charles

E così vorresti fare lo scrittore? Testo inglese a fronte

Guanda, 16/05/2013

Abstract: "E così vorresti fare lo scrittore?" La voce dell'autore inaugura il registro rude ed eccessivo, ironico e provocatorio per cui tanti lettori lo amano. Se l'impulso a scrivere non esplode all'interno di te, se non ti viene da mente, cuore, bocca, viscere, se non è come un sole che ti brucia dentro, meglio lasciar perdere. Per queste pagine corrono paesaggi urbani desolati, invettive crudeli ed esilaranti (vedi quella contro Fred Astaire), massime perentorie e sublimi su come può passare il tempo chi non ama il baseball. Per poi comparire all'improvviso metafore visionarie: una balena bianca di settant'anni in una jacuzzi, la vecchia macchina da scrivere elettrica che, abbandonata per l'arrivo del computer, risuscita come un Lazzaro meccanico al primo guasto di quello...

Ce l'hanno tutti con me
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Bukowski, Charles

Ce l'hanno tutti con me

Guanda, 14/11/2013

Abstract: Una raccolta inedita dell'indimenticabile cantore dell'altra America, quella dei disperati e degli emarginati, degli "ultimi", operai senza volto distrutti dalla fatica, artisti falliti che non hanno mai conosciuto gloria, prostitute e alcolizzati. E vecchi abbandonati sulle panchine dei parchi, storia ormai passata, mentre i giovani si affacciano alla vita pieni di energia e speranze. Proprio le cose che il vecchio e stanco poeta sente scivolare tra le dita: le ragazze, le feste, le macchine, le scommesse incominciano a diventare ricordi da affogare in una bella sbronza. Tra la schiuma dell'idromassaggio Bukowski si chiede se è ora di scegliere la lapide o se fare a tutti un bello scherzetto e rimanere in gioco per un'altra ventina d'anni, affilando ancora una volta la lama delle sue poesie, come "lampi di magia strappati dall'artiglio della morte".

Donne
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Bukowski, Charles - Caramella, Marisa

Donne

Guanda, 14/11/2013

Abstract: Fin dall'inizio, il romanzo è la confessione esplicita, quasi ostentata, di una passione stregante: le donne per Charles Bukowski sono un'attrazione costante, un bisogno che non conosce pause e che non si arresta neppure di fronte alle situazioni più disagevoli, o riprovevoli, o disgustose. In Donne il grande scrittore americano racconta con strepitosa immediatezza le sue – vere o immaginarie – avventure d'amore. Storie tumultuose, incontri sguaiati e grotteschi, memorabili o miserabili prodezze, dialoghi enormemente e quasi commoventemente sboccati, sullo sfondo di un'esistenza randagia, segnata da maratone alcoliche, gravata dalla continua e assillante ricerca di denaro, vissuta sempre e rigorosamente on the road.

Factotum
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Bukowski, Charles - Caramella, Marisa

Factotum

Guanda, 14/11/2013

Abstract: Avventuroso e osceno, divertito e disperato, sboccato e insieme lirico, Factotum, il romanzo che ha rivelato Charles Bukowski al pubblico italiano , è innanzitutto un romanzo on the road, che ha fatto di uno scrittore tedesco di nascita l'acclamato continuatore di un illustre filone tipicamente americano: la letteratura di vagabondaggio, la narrativa che corre dalla strada di Jack London alla strada di Jack Kerouac, con molte e significative soste tra l'una e l'altra. Henry Chinaski, alter ego dell'autore, è l'assoluto protagonista del romanzo: un factotum, appunto, che attraversa l'America vivendo alla giornata, affidandosi all'improvvisazione e al caso, pronto a cogliere la prima occasione a portata di mano ma fedele a un destino che si trasforma quasi in uno stile di vita: i lavori cambiano ma sono sempre manuali; i rapporti con l'altro sesso sono intensi ma sfrontati, spesso brutali; la sbornia è un rito quotidiano; la miseria è la vera compagna di sempre. L'esistenza di ogni giorno, in Bukowski, è sgradevole, aspra; e lo è ossessivamente, in modo ripetitivo. E il realismo con cui egli la rappresenta è coerentemente un realismo "sporco": lo è anzitutto, a livello linguistico, là dove si gioca l'originalità di uno scrittore. Questo è il segno che un narratore d'eccezione ha voluto imprimere nella figura eterna e universale del picaro.

Panino al prosciutto
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Bukowski, Charles - Caramella, Marisa

Panino al prosciutto

Guanda, 14/11/2013

Abstract: Tra le periferie di una Los Angeles prostrata dalla Grande Depressione degli anni Trenta, Henry Chinaski vive il suo romanzo di formazione, le inquietudini di adolescente ribelle alle prese con l'incapacità di venire a patti con il mondo che lo circonda e con il suo stesso bruciante desiderio di libertà. Isolato tanto in famiglia quanto tra i suoi coetanei, picchiato dal padre e deriso da quelli che vorrebbe come amici, incapace di avvicinarsi all'universo femminile, Chinaski compie con rabbia la sua crescita intellettuale e sentimentale: in pochi anni brucia le illusioni di ricchezza e benessere del padre così come il perbenismo della madre, rifiuta una per una le proprie amicizie, affronta beffardamente la frustrazione dei suoi primi desideri d'amore. Ma allo stesso tempo scopre la biblioteca pubblica e la compagnia impareggiabile dei libri, il conforto dell'alcol, l'inutilità della scuola e le possibilità di riscatto riservategli dalla scrittura. Panino al prosciutto è quindi soprattutto la storia di un affrancamento dalla casa del padre e dal mondo di tutti i padri, un viaggio adolescenziale verso la libertà che l'autore ci narra con il suo stile unico, acre, sarcastico, ma anche sottilmente e teneramente disperato.

Post office
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Bukowski, Charles - Caramella, Marisa

Post office

Guanda, 14/11/2013

Abstract: "Non potevo fare a meno di pensare, Dio mio, questi postini, non fanno altro che infilare le loro lettere nelle cassette e scopare. Questo è il lavoro che fa per me, oh, sì, sì, sì." Il paradiso sognato da Henri Chianski, appena assunto nell'amministrazione postale americana, viene brutalmente corretto dalla dura realtà dei sobborghi di Los Angeles, dove si muove un'umanità degradata, carica di rabbia. Tuttavia Chinaski non si lascia travolgere dalla squallida routine né schiacciare dai regolamenti, anzi, intensifica il ritmo sincopato della sua vita allo sbando con colossali bevute. E così scorrono le istantanee, sfocate e mosse, di donne, dalla calda e accogliente Betty all'insaziabile texana Joyce, sposata quasi per caso, a Fay, contestatrice hippy che darà a Henry una figlia per poi sparire con lei in una remota comunità. E mentre sullo sfondo si accendono i bagliori di un'imprecisata rivolta nei sobborghi neri della città, Henry passa attraverso la trafila di ammonizioni e procedimenti disciplinari per ubriachezza molesta fino all'inevitabile licenziamento, coronato da una sbornia liberatoria. "La mattina dopo era mattina e io ero ancora vivo. Forse scriverò un romanzo, pensai. E lo scrissi."Con Post Office Charles Bukowski ci ha dato uno dei suoi libri migliori, un vero e proprio inno all'istinto insopprimibile di libertà, in perenne bilico tra il disinganno più cinico e l'amore per la vita.

Azzeccare i cavalli vincenti
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Bukowski, Charles

Azzeccare i cavalli vincenti

Feltrinelli Editore, 23/01/2013

Abstract: "L'arte vera non solo non è capita ma viene anche temuta".Charles Bukowski ritorna con una raccolta di scritti già pubblicati in vita ma che qui postulano una continuità, un'unità di tono, un preciso e vario dispiegarsi di temi. Che si tratti di arte, di musica, di politica, dei colleghi scrittori o di ripercorrere la propria vita, la penna del vecchio Buk non sorprende, ma illumina, lascia senza fiato. Che cosa doveva essere letteratura, era chiaro: "La maggior parte degli scrittori scriveva delle esperienze delle classi medio-alte. Avevo bisogno di leggere qualcosa che mi facesse sopravvivere alle mie giornate, alla strada, qualcosa a cui appigliarmi. Avevo bisogno di ubriacarmi di parole…". Azzeccare i cavalli vincenti va oltre il testamento letterario. In questa raccolta di riflessioni Bukowski innesca una personalissima, vitale ed esplosiva battaglia contro la fiacca mentalità borghese, con uno humour disincantato, dark e cinico che non può lasciare indifferenti.