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In volo con la matematica
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Bortolato, Camillo

In volo con la matematica : imparare al volo numeri, calcoli e problemi sulla LIM e sul computer / Camillo Bortolato

Trento : Erickson, 2017

Bioetica cattolica e bioetica laica nell'era di papa Francesco
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Lo Sapio, Luca

Bioetica cattolica e bioetica laica nell'era di papa Francesco

UTET, 31/01/2017

Abstract: "Tutti, credenti e non credenti, siamo alla ricerca della verità, e non possiamo dare nulla per scontato." Le parole di papa Francesco sembrano segnare un'apertura al mondo laico-secolare e l'inizio di un confronto inclusivo, assai diverso in forma e sostanza dal rigore dottrinale di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Se infatti il pontificato di Giovanni XXIII aveva prodotto una tendenziale "apertura al mondo", proprio in ambito bioetico sotto i papati successivi si era lentamente consumato un distacco fra la prospettiva cattolica ufficiale e quella laico-secolare. Si tratta, come spiega Giovanni Fornero nel saggio che apre questo volume, di due "paradigmi", ossia di due differenti maniere, da parte del magistero cattolico e del pensiero secolare, di rapportarsi alle varie questioni della bioetica, in particolare ai temi cruciali di inizio e fine vita. Ma che cosa rimane oggi di questa storica contrapposizione, che ha segnato in profondità il dibattito bioetico contemporaneo e ha avuto delle ripercussioni nella cronaca e nella politica del nostro Paese (dal referendum sulla fecondazione assistita alle polemiche sui casi Welby ed Englaro sino alle accese discussioni sul disegno di legge Calabrò circa il testamento biologico)? In altri termini, quale forma assume il dibattito su bioetica cattolica e laica negli anni del papa riformatore che viene dalla fine del mondo? Luca Lo Sapio ci guida all'interno di alcuni dei percorsi aperti dal papa argentino, mostrando la possibilità di convergenze che non siano solo di facciata tra il mondo laico e il mondo cattolico. E ciò alla luce dell'ipotesi che la centralità delle persone nella loro concreta dimensione di vita e la teologia dell'amore e della misericordia promosse da Bergoglio potrebbero condurre al superamento di alcuni tradizionali steccati bioetici, segnando la via di una nuova stagione di dialogo.

L'Europa in trenta lezioni
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Pasquino, Gianfranco

L'Europa in trenta lezioni

UTET, 14/02/2017

Abstract: Un tempo l'Unione Europea non era che un sogno. Confinati dal fascismo sull'isola di Ventotene, tra i bagliori sinistri della guerra mondiale che infuria lontano, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi scrivono il famoso Manifesto, in cui l'unità dell'Europa è già "una impellente tragica necessità". Oggi l'Unione Europea - a sessant'anni dagli accordi di Roma che diedero vita il 25 marzo 1957 al suo nucleo iniziale, la Comunità Economica Europea - viene considerata da molti suoi cittadini un'istituzione distante e complessa, per non dire complicata e dannosa. Una realtà per pochi e a favore di pochi. Eppure, per il suo ruolo centrale su tutti gli aspetti del vivere comune, l'immigrazione, l'economia, la difesa dei diritti individuali e collettivi e la tutela delle minoranze, è giusto considerarla una risorsa di tutti e che tutti riguarda. A partire da questa consapevolezza, Gianfranco Pasquino ci racconta con passo rapido e ampiezza di sguardo il passato e il presente di questo sogno difficile: trenta limpide lezioni che ricostruiscono gli equilibri di potere su cui l'Unione Europea si regge, gli organismi di cui è composta, i suoi valori-guida, le personalità che ne hanno influenzato lo sviluppo, le problematiche di ieri e di oggi. Un inedito viaggio nell'"Europa che c'è" e in quella che avrebbe potuto - e potrà - esserci, tra il progetto federalista degli Stati Uniti d'Europa e le brusche frenate degli ultimi anni (la più clamorosa, la Brexit: il referendum che ha sancito l'uscita del Regno Unito dall'UE). L'Europa in trenta lezioni è un'occasione per fare il punto sull'Europa che abbiamo costruito fin qui, nel momento in cui più forti soffiano i venti contrari del populismo e del nazionalismo più ottuso. Un modo per capire cosa rischiamo di perdere e cosa potremmo invece riconquistare, recuperando i valori di libertà, di pace, di prosperità da cui, nelle ore più buie del secolo scorso, è nata l'idea di Europa unita.

Storia di artisti e di bastardi
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Caroli, Flavio

Storia di artisti e di bastardi

UTET, 04/04/2017

Abstract: "Così, per i tuoi pochi anni, e per i miei che sono cento, cercherò di dirti la verità; non una verità tecnica, che annoierebbe te così come qualunque altro lettore, ma una verità un po' più ricca, la realtà dell'arte moderna nella vita del nostro tempo: la vita vera, intendo, bellezza e guano equamente miscelati come accade nella vita vera." È con queste parole che Flavio Caroli apre Storia di artisti e di bastardi, rivolgendosi alla sua giovane nipote, aspirante storica dell'arte: quasi un breve programma, una premessa che detta il tono, le intenzioni e il passo. Da qui il racconto si muoverà rapido, ripercorrendo gli anni sessanta, settanta e ottanta, in cui per un giovane e appassionato storico dell'arte non era sufficiente lo studio rigoroso e libero degli antichi maestri; bisognava partecipare, e attivamente, alla scena dell'arte contemporanea, quella brillante società mondana fatta di artisti e mecenati, geni e farabutti, attrici, stilisti, Biennali e viaggi. Di pagina in pagina, Caroli alterna ricordi personali e aneddoti, considerazioni sul nostro presente e piccole fulminanti lezioni di critica d'arte. Che ci parli del suo primo incontro con Michelangelo Antonioni, bello e lontano, sul set di Deserto rosso, o della sofferta, consapevole depressione di Van Gogh, che ci racconti i ritrovati e poi perduti dipinti del Guercino o i suoi incontri notturni con Lucio Dalla, che ci riveli le pulsioni di morte di un pasoliniano Andy Warhol o la furia di Marina Abramovic¿, la sua voce ci arriva sincera e palpitante, immersa nelle storie che narra con la naturalezza del grande storico e divulgatore. Storia di artisti e di bastardi si rivela così forse il suo libro più personale: una divertente controstoria dell'arte contemporanea, un album di ricordi e uno spregiudicato memoir epistolare, ma anche un testamento spirituale che contiene, condensata, l'eredità artistica di un'epoca intera, perché solo chi era presente e l'ha vissuta in prima persona può preservare il fuoco di quella esperienza e tramandarlo intatto e ardente alle nuove generazioni. "Caroli apre la cassaforte dei ricordi e racconta gli incontri con i più grandi artisti contemporanei" - Corriere della Sera

La guerra dei mille anni. Dieci secoli di conflitto fra Oriente e Occidente
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Petacco, Arrigo

La guerra dei mille anni. Dieci secoli di conflitto fra Oriente e Occidente

UTET, 30/05/2017

Abstract: Nell'ottobre dell'801, nella piccola località di Porto Venere attraccarono alcune navi su cui torreggiavano le insegne del califfo: lo sfavillante corteo dell'ambasciatore Ibrahim ibn al-Aghlabn era diretto ad Aquisgrana, carico di doni per l'imperatore Carlo Magno, incluso un maestoso elefante albino che seminò il panico tra gli abitanti del minuscolo borgo. Si trattava della degna risposta a una prima ambasciata dell'imperatore a Baghdad, nel 797, volta a stringere rapporti col califfato per fronteggiare i pirati musulmani che infestavano il Mediterraneo e per arginare la presenza omayyade in Spagna. L'immagine di quell'elefante, apparso nel golfo ligure come un esotico miraggio, rimane impressa a segnare una tregua momentanea nel lungo, conflittuale e sanguinoso rapporto tra Oriente islamico e Occidente cristiano. Meno di due secoli prima, dopo la morte di Maometto, le masse islamiche si erano affacciate al Mediterraneo dalle profondità del deserto, fino a lambire i confini dell'impero erede dell'antica tradizione romana: Bisanzio. Sotto la guida dei primi califfi, le avanguardie di una nuova religione, simile e al contempo diversa dal cristianesimo, si lanciarono alla conquista di nuove terre e alla sottomissione di interi popoli. Ma fu solo con le prime crociate che il mondo cristiano abbracciò una volta per tutte l'idea di un conflitto religioso oltre che politico, dando il via a una terribile Guerra dei mille anni. In questo lungo e avvincente racconto storico cambieranno gli attori principali e gli assetti geopolitici, nasceranno nuovi imperi e cadranno nella polvere magnifici sultani e orgogliosi sovrani, si combatteranno grandiose battaglie e logoranti assedi, muteranno le armi e le tecnologie fino a giungere sulle soglie del terzo millennio. Sembra infatti sorgere all'orizzonte l'alba di un nuovo, crudele califfato, che per l'Occidente non ha in serbo cortei, né regalie, né tanto meno elefanti in dono: efferatezze e terrorismo sono la loro unica idea di ambasciata. Arrigo Petacco scandaglia senza remore e pregiudizi dieci secoli di scontri e violenza, alleanze e sotterfugi, massacri e devastazioni, per individuare cause e premesse di un presente che si fa di giorno in giorno più inquieto.

Ti amo. Filosofia come dichiarazione d'amore
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Regazzoni, Simone

Ti amo. Filosofia come dichiarazione d'amore

UTET, 07/02/2017

Abstract: L'amore è avventura. Parole che diventano baci e morsi feroci. Musica ascoltata in loop, di notte. Ed è filosofia, il genere di filosofia in atto che, da Socrate in poi, insegna l'amore nell'unico modo possibile: trasformandosi in una vera e propria dichiarazione. Ma l'amore inteso in questo modo è in pericolo nella nostra epoca, dominata dal piacere e dal narcisismo dell'io che vuole addomesticare ogni passione eccessiva. Come ritornare alla verità dell'amore nell'epoca della sua fine? È ciò che spiega Simone Regazzoni in questo libro, che è al contempo saggio filosofico e schietto memoir, condividendo la sua esperienza personale e mettendo a frutto le teorie di grandi maestri (da Platone a Eco, da Dante a Lacan), attraverso frammenti autobiografici e suggestioni musicali, con uno stile incalzante come una traccia di Springsteen e meravigliosamente jazz come A Love Supreme di Coltrane. "È ora di parlare, per dirti, semplicemente, la verità. Quella che leggerai qui è la fedele trascrizione di una lunga, confusa, complicata dichiarazione d'amore: sussurrata una notte, tanto tempo fa. Ci sei tu, nel buio. C'è il tuo silenzio. C'è la filosofia. C'è la musica. E c'è quella notte, che dura ancora, in me."

Cieli d'Europa. Cultura, creatività, uguaglianza
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Settis, Salvatore

Cieli d'Europa. Cultura, creatività, uguaglianza

UTET, 25/05/2017

Abstract: "Provavano la sofferenza profonda di tutti i prigionieri e di tutti gli esiliati: quella di vivere con una memoria che non serve a niente" si legge nella Peste di Camus. E forse proprio in Europa si consuma oggi questa maledizione: colpisce i milioni di europei "prigionieri" di una crisi che sembra senza fine e senza nome, e si ripercuote sui milioni di "esiliati" che migrano attraverso un continente le cui rovine non sembrano più utili a nessuno. Se ci fermiamo a pensare, infatti, il degrado dei monumenti e dei paesaggi, il declino delle città storiche e il diffondersi dei ghetti urbani si rivelano come i diversi segnali di una crisi non solo economica e politica, ma culturale: il patrimonio che ci circonda non è più un serbatoio di memoria ed energia civile, ma viene sfruttato solo in ottica turistica, ridotto a brand da un'Europa schiava dei Trattati e della Troika, schiacciata sull'eterno presente dei mercati. Per invertire la rotta non basta appellarsi a un generico recupero della tradizione umanistica e a una nuova centralità della cultura, perché occorre chiedersi: quale tradizione? E quale idea di cultura? Per rispondere a queste domande Salvatore Settis segue un percorso inedito e illuminante: dall'iconoclastia "diffusa" di questi anni alla centralità delle rovine nella storia europea, dalla necessità di ricalibrare l'idea di "classico" in un'ottica multiculturale fino alla genealogia di un'Europa nata dalla doppia eredità di Atene e di Gerusalemme, naturalmente portata a considerare la diversità come un terreno di crescita di una più feconda idea di "creatività", di una più sincera idea di "uguaglianza". Al centro di questa ricognizione Settis pone la vituperata e però incandescente idea di Rinascimento: all'ombra delle grandi rovine dell'Impero Romano, i nostri avi seppero cogliere i semi di una nuova vita, di una possibile ricostruzione. La decadenza non è insomma che un'inevitabile fase di passaggio, la nera notte che prelude a un'alba: se lo vogliamo, ci sarà nuova luce sotto i Cieli d'Europa.

De gli eroici furori
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Bruno, Giordano

De gli eroici furori

UTET, 12/05/2017

Abstract: Nato a Nola nel 1548, Giordano Bruno, il più grande filosofo del Cinquecento italiano, entrò come chierico nel convento napoletano di San Domenico Maggiore. Poco compatibile, per carattere e formazione, con la regola conventuale, nel 1576 iniziò a viaggiare per l'Europa, visitando Svizzera, Francia, Inghilterra e Germania. "Academico di nulla Academia", pubblica le sue opere tra Parigi e Londra. Uscita proprio a Londra nel 1885, l'opera De gli eroici furori descrive, attraverso l'immagine del furore, il profondo rapporto fra l'uomo e la brama di conoscenza: una rabbia composta anche di intelletto e volontà, il cui archetipo è identificato nel mito di Diana e Atteone, il cacciatore trasformato in preda. Grazie alla cura di Nuccio Ordine e di Giovanni Aquilecchia, questa edizione, ricca di apparati e collegamenti ipertestuali, restituisce l'esperienza umana e intellettuale di Giordano Bruno, che si pone ancora oggi come un faro morale, portatore di un edificante messaggio di speranza per le giovani generazioni.

L'umanità in gioco
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Zoletto, Davide - Aldo, Pier - Piperno, Alessandro - Nocentini, Alberto - Bromberger, Christian - Favole, Adriano - Aime, Marco

L'umanità in gioco

UTET, 24/01/2017

Abstract: "La civiltà umana", spiega Johan Huizinga nel celebre Homo ludens, "sorge e si sviluppa nel gioco." Ogni giorno partecipiamo a un gioco: quando ci muoviamo in società, quando facciamo sport, quando leggiamo un libro; momenti ludici in cui cambiamo identità, recitiamo una parte o riproduciamo situazioni simboliche. Un'attività complessa ma naturale che permea, spesso in modo inconsapevole, le nostre vite. In questo volume otto studiosi ci mostrano come il gioco sia un momento di crescita, capace di strutturare relazioni, creare luoghi di incontro e di sperimentazione educativa, definire legami sociali, affettività e appartenenze. Dai giochi dell'infanzia studiati da Anna Oliverio Ferraris alle partite di calcio di Christian Bromberger, il gioco infatti non ha solo valenza ludica, ma sa creare comunità, come per esempio nelle kondey, le compagnie africane studiate da Marco Aime; costruire legami, facilitando l'accoglienza e l'integrazione dell'Altro, come rivela Davide Zoletto; oppure far convergere e attraversare le culture, come dimostrano gli studi di Adriano Favole in Oceania. Il gioco può dar vita a opere meravigliose: dalla fantasiosa creatività alle origini del linguaggio esplorata da Alberto Nocentini ai "giochi vertiginosi" di Vladimir Nabokov a cui ci introduce Alessandro Piperno. Completano il quadro, a render conto di questa sfaccettata molteplicità, le "istruzioni per l'uso" di Pier Aldo Rovatti. Otto saggi, otto diversi sguardi su regole ed eccezioni, caso e logica, abilità e azzardo, fortuna e strategia: perché nel gioco è possibile scorgere, come in un microscopio, figure e promesse di ogni possibile umanità. Interventi nel libro: MARCO AIME Giocare con la parentela, giocare con l'età. Relazioni scherzose in Africa CHRISTIAN BROMBERGER Il calcio come "gioco profondo" e denso di significati ADRIANO FAVOLE Giochi in viaggio. Tradizioni, globalizzazione, antropologia del giocare nel Sud Pacifico ALBERTO NOCENTINI Fra etimologia ed enigmistica: alla ricerca delle basi ludiche della linguistica ANNA OLIVERIO FERRARIS Giocare per imparare a vivere ALESSANDRO PIPERNO I giochi vertiginosi di Vladimir Nabokov PIER ALDO ROVATTI "Mettersi in gioco". Qualche istruzione per l'uso DAVIDE ZOLETTO Il gioco dell'ospitalità

Il fu Mattia Pascal
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Pirandello, Luigi

Il fu Mattia Pascal

UTET, 12/05/2017

Abstract: Dei sette romanzi scritti da Luigi Pirandello nell'arco della sua vita, Il fu Mattia Pascal è sicuramente il più noto. Pubblicato in volume nel 1904, contiene tutti i temi prediletti dall'autore: perdita di identità, relativismo, assenza di certezze e falsità delle ideologie. Attraverso la storia di Adriano Meis (il fu Mattia Pascal, erroneamente creduto morto) Pirandello riesce a mostrare le abitudini e le angosce di una società borghese in dissoluzione e l'ansia procurata dalla perdita delle verità ritenute assolute. L'opera, riproposta da Utet in digitale in un'edizione critica ricca di collegamenti ipertestuali, è il punto d'arrivo della prosa pirandelliana, crocevia e compendio della poetica dell'autore.

Le mie prigioni
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Pellico, Silvio

Le mie prigioni

UTET, 12/05/2017

Abstract: Silvio Pellico, scrittore, poeta e patriota italiano di origine piemontese, ha vissuto a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo. Molta della sua fama è legata all'opera scritta durante i duri anni di carcere, dal titolo Le mie prigioni. Pubblicata nel 1832, racconta l'esperienza di prigionia dello scrittore, dapprima ai Piombi di Venezia e poi nella fortezza dello Spielberg, in Moravia: prigionia cui era stato condannato per la sua attività di carbonaro. A metà fra libro di memorie, resoconto patriottico e descrizione di momenti quotidiani, Le mie prigioni è capace di raccontare da una parte la durezza della repressione austriaca in Italia e dall'altra le ansie e i rovelli di un intellettuale patriota, sfociate infine in una ritrovata serenità interiore.

Lenin sul treno
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Merridale, Catherine

Lenin sul treno

UTET, 21/03/2017

Abstract: *** LIBRO DELL'ANNO PER "THE TIMES", "THE FINANCIAL TIMES" E "THE ECONOMIST" *** Il 3 aprile 1917, dopo anni di esilio, Vladimir Il'i¿ Ul'janov, noto tra i rivoluzionari come Lenin, parte da Zurigo per far ritorno in Russia. Ad accoglierlo alla stazione Finlandia di Pietrogrado un'enorme folla festante. Dopo un lungo ed estenuante viaggio attraverso la Germania, la Svezia e la Lapponia, Lenin non appare affatto stanco. Attende questo momento da anni e a giudicare dal tripudio di bandiere rosse e manifesti che ricoprono le vie intorno alla stazione il suo arrivo è celebrato come quello di un messia. Nell'Europa sfiancata dalla Grande guerra, la Triplice alleanza e la Triplice intesa si fronteggiano ormai da anni e il conflitto sembra trascinarsi senza una fine. Gli uomini al fronte sono esausti e i governi ossessionati dalla ricerca di nuovi armamenti, nuove strategie, nuove alleanze. Spezzare le coalizioni è diventato un obiettivo primario e la contropropaganda nei paesi nemici l'arma principale. Nella Germania del Kaiser Guglielmo II, un gruppo di funzionari ha un'idea brillante: perché non alimentare il caos che domina in Russia favorendo il ritorno di Lenin e dei suoi compagni? Mentre il treno piombato messo a disposizione dai tedeschi taglia da sud a nord l'Europa dilaniata dalla guerra, le grandi potenze occidentali danno il via alle loro macchinazioni: agenti segreti, loschi affaristi, militari ribelli e idealisti appassionati cominciano a vorticare intorno all'impassibile leader bolscevico. Cento anni dopo, Catherine Merridale ha scritto un libro di storia che si legge come un'avvincente spy story. La grande epopea della rivoluzione e il racconto di un viaggio si intersecano, restituendoci il ritratto di un uomo che si apprestava a rivedere il suo paese dopo molti anni. Un semplice ritorno a casa destinato a cambiare il mondo intero. "Con la scrittura e l'immaginazione di un romanziere Catherine Merridale ripercorre il lungo viaggio di Lenin e allo stesso tempo intreccia con abilità questa storia con quella della rivoluzione" - The Guardian "La grandiosa, divertente, affascinante storia del viaggio di Lenin verso il potere". - Simon Sebag Montefiore "Per due volte ho perso la fermata in metro mentre leggevo questo libro. Un gioiello tra i libri di Storia, partendo da un singolo episodio Catherine Merridale con humour, precisione e gusto per i dettagli, getta nuova luce sulle sorti di un intero continente in un momento catastrofico". - The Times

L'ars amatoria. Testo latino a fronte. Ediz. critica
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Ovidio, P. Nasone

L'ars amatoria. Testo latino a fronte. Ediz. critica

UTET, 12/05/2017

Abstract: Poeta di straordinaria facilità espressiva e talento narrativo, Ovidio fu una figura molto influente per la letteratura latina, ma anche per la cultura del Medioevo e del Rinascimento. Originario di Sulmona, dove nacque nel 43 a.C., studiò retorica a Roma e frequentò la corte di Augusto, dove divenne famoso grazie alle sue opere elegiache e amorose. Fra queste l'Ars amatoria è senz'altro la più celebre: un componimento poetico in tre libri dedicato agli uomini e alle donne in cerca di avventure galanti. Con una scrittura vivace e smaliziata, Ovidio descrive i luoghi dove è più facile incontrare belle donne, le tecniche utili a un primo approccio così come quelle per far funzionare nel tempo una storia d'amore e, da ultimo, insegna alle donne come tenersi alla larga e difendersi da quelle stesse strategie. Corredata dal testo latino a fronte e da un apparato ipertestuale di note, a cura di Adriana Della Casa, l'edizione digitale dell'Ars amatoria è un'opera incredibilmente moderna e di piacevole fruizione per i lettori di oggi.

De oratore. Testo latino a fronte. Ediz. critica
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Cicerone, Marco Tullio

De oratore. Testo latino a fronte. Ediz. critica

UTET, 12/05/2017

Abstract: Composto fra il 55 e il 54 a.C., il De oratore è un trattato in tre libri di forma dialogica che illustra i cinque aspetti fondamentali dell'arte retorica: invenzione, disposizione, stile, memoria e azione. Il buon oratore deve essere in grado di seguire al meglio le regole e le tecniche che Cicerone insegna. Mettendo in scena, grazie a personaggi più o meno noti della sua contemporaneità, le diverse opinioni in merito all'arte del parlare bene, Cicerone scrive un'opera ancora oggi utilissima per analizzare i discorsi che ci circondano e per diventare noi stessi consapevoli del modo in cui ci esprimiamo. L'opera è oggi disponibile in versione digitale corredata di testo a fronte e note a cura di Giuseppe Norcio.

Costituzioni della Compagnia di Gesù. Ediz. critica
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Ignazio di Loyola (sant')

Costituzioni della Compagnia di Gesù. Ediz. critica

UTET, 12/05/2017

Abstract: Ignazio di Loyola, religioso spagnolo e fondatore della Compagnia di Gesù, fu santificato nel 1622 da papa Gregorio XV. Dopo essersi dedicato in gioventù alla carriera militare, durante una convalescenza dovuta a gravi ferite visse una conversione spirituale e, nel 1539, fondò la propria congregazione religiosa: la Compagnia di Gesù, un ordine militante che faceva capo direttamente al Papa. Le Costituzioni dell'ordine, stese da sant'Ignazio fra il 1547 e il 1550 e adottate nel 1554, sono ora proposte in un'edizione digitale, che comprende l'Esame Generale, le Dichiarazioni sull'Esame, le Costituzioni e le Dichiarazioni sulle Costituzioni, e sono accompagnate da un commento esegetico ricco di rimandi ipertestuali.

Atlante delle emozioni umane. 156 emozioni che hai provato, che non sai di aver provato, che non proverai mai
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Watt Smith, Tiffany - Bellocchio, Violetta

Atlante delle emozioni umane. 156 emozioni che hai provato, che non sai di aver provato, che non proverai mai

UTET, 24/04/2017

Abstract: Siamo tutti in grado di riconoscere la differenza tra rabbia e paura, tra desiderio e invidia. Sappiamo anche che è meglio non confondere l'affetto con l'amore, il rimpianto con il rimorso, l'euforia con la felicità. Quello di cui non ci rendiamo conto, però, è che lo spettro delle emozioni umane è ancora più sfumato di così: esistono sensazioni che tutti noi abbiamo provato, stati d'animo molto precisi e inconfondibili, e a cui però spesso non abbiamo saputo dare un nome. Eppure in qualche angolo del mondo, in qualche lingua a noi ignota esiste una parola che li definisce: per esempio, solo gli inuit chiamano iktsuarpok il miscuglio di ansia, nervosismo, eccitazione e felicità che prova chi aspetta l'arrivo di ospiti a casa, o la risposta a una mail importante; per i finlandesi, kaukokaipuu è l'inspiegabile nostalgia per un posto dove non siamo mai stati; gli spagnoli chiamano vergüenza ajena l'imbarazzo empatico di chi assiste alle figuracce altrui. Tiffany Watt Smith attraversa storia, antropologia, scienza, arte, letteratura e musica in cerca delle espressioni con cui le culture di tutto il mondo hanno imparato a definire le proprie emozioni, e nel frattempo ci rivela come siano complesse e sorprendenti anche quelle che credevamo di conoscere bene. Di parola in parola veniamo risucchiati nel caleidoscopio di questo libro divertente, colto e curioso, metà enciclopedia e metà atlante, che mentre mappa le differenze affettive tra i popoli ci ricorda che proprio nell'universalità di ciò che proviamo ci scopriamo uguali. "Questa rassegna di emozioni da tutto il mondo ci fa capire che non ci servono meno parole per descrivere ciò che proviamo: ce ne servono molte di più." The Guardian "Ogni emozione è una categoria di storie in cui riversare la propria esperienza personale" - la Repubblica ""Tu chiamale, se vuoi, emozioni", cantava Battisti. Per dare un nome alle sue sensazioni avrebbe avuto bisogno di questo libro" - Laura Pezzino, Vanity Fair

Vita di Lionardo da Vinci
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Vasari, Giorgio

Vita di Lionardo da Vinci

UTET, 12/05/2017

Abstract: Aretino d'origine, Giorgio Vasari è stato pittore e architetto nonché uno dei più importanti storici dell'arte nell'Italia del 1500. Il suo trattato Le Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri, pubblicato nel 1550 e riedito con aggiunte nel 1568, è l'opera a cui si lega maggiormente la sua fama. Ancora oggi è considerato un imprescindibile punto di partenza per lo studio della vita e delle opere dei più di 160 artisti descritti. Fra questi si propone qui, in versione digitalizzata e dotata di un accurato compendio critico a corredo, a cura di Anna Maria Brizio, la parte dedicata a Leonardo da Vinci, l'artista più geniale del secondo Quattrocento.

Storia e geografia del Giro d'Italia
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Pellizzari, Giacomo

Storia e geografia del Giro d'Italia

UTET, 18/04/2017

Abstract: 13 maggio 1909, 2.53 del mattino. Milano è illuminata a festa. Sul rondò di piazzale Loreto gremito di persone i ciclisti si preparano ad affrontare i 400 chilometri di strade fangose e dissestate che li separano da Bologna. Il primo Giro d'Italia sta per avere inizio. Dopo oltre un secolo, oggi, la Corsa Rosa celebra la sua centesima edizione: cento gare fatte di inseguimenti e cadute, vittorie in volata e salite estenuanti che si sono fissate nella memoria collettiva del paese, diventando un patrimonio condiviso. A restare impresse, tuttavia, non sono solo le gesta degli atleti, ma anche le cornici che le hanno ospitate, edizione dopo edizione. Con verve narrativa e autentica passione, Giacomo Pellizzari percorre l'Italia da nord a sud allestendo un tour immaginario in 21 tappe: un viaggio tra i silenziosi sentieri dell'Abetone nel giro del 1940, sulle passerelle di barche allestite a Venezia nel 1978, tra i ponti modulari sul mare della Maddalena nel 2007, lungo gli stradoni impolverati su cui intere generazioni hanno atteso per ore il passaggio dei corridori. Questa Storia e geografia del Giro d'Italia prende così i contorni di una lunga epopea: la fuga solitaria di Coppi sul Pordoi, lo scatto da grimpeur d'altri tempi che ha consacrato Pantani sul Mortirolo, l'impressionante tenacia di Merckx sulle Tre Cime di Lavaredo o l'eroica scalata al Bondone di Charly Gaul sono momenti in cui un intero paese si è unito intorno ai suoi eroi, inseguendoli con lo sguardo dai bordi delle strade, sospirando attaccati alle radioline o esultando nel buio dei tinelli rischiarati dalla luce dei televisori. Non solo momenti fondamentali della storia del ciclismo ma, soprattutto, tappe uniche della storia popolare del nostro paese.

Annali. Ediz. critica
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Tacito, Publio Cornelio

Annali. Ediz. critica

UTET, 12/05/2017

Abstract: Publio Cornelio Tacito, vissuto probabilmente tra il 55 d.C. e il 120 d.C., è uno degli storici antichi più autorevoli. Nelle sue opere maggiori, fra cui gli Annales, arrivatici incompleti, illustra la storia dell'Impero romano dalla morte dell'imperatore Augusto, nel 14 d.C., fino alla guerra giudaica di Tito, nel 70. Tutta l'opera di Tacito è segnata da un'acuta consapevolezza delle contraddizioni della politica e della morale dell'Impero post-augusteo, che trova il suo contrappunto in una nuova attenzione per le forze barbariche poste al di fuori del dominio romano. Le sue storie appaiono dominate da personaggi e scene di tragica potenza, descritti attraverso l'amara e lucida analisi psicologica di chi ormai è consapevole della decadenza dell'Impero. L'edizione critica della sua opera oggi è disponibile, in italiano con testo a fronte, anche in versione digitale, corredata di note critiche accessibili attraverso link ipertestuali.

Il viaggiatore di battaglie. Sulle tracce delle piccole e grandi guerre combattute in Italia
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Scardigli, Marco

Il viaggiatore di battaglie. Sulle tracce delle piccole e grandi guerre combattute in Italia

UTET, 16/05/2017

Abstract: Nel momento della battaglia, le nazioni, i popoli e gli eserciti mettono in campo tutto ciò che possiedono per ottenere la vittoria: cultura, etica, tecnologia, arte, coesione sociale, inventiva, ricchezza, fede, organizzazione. In un lasso di tempo breve, a volte poche ore, tutto questo si concentra e si contrae in uno spazio esiguo, come in certe catastrofi astronomiche, quando una stella esplode e sprigiona in un singolo istante enormi quantità di energia che si lasciano dietro solo polvere e detriti, e nessun ricordo di sé. Sono infatti innumerevoli, nella storia d'Italia, i racconti deformati, le memorie studiate a tavolino, le dimenticanze volute e anzi ricercate. E così, dalla scaramuccia all'epopea, dalla vittoria strategica alla battaglia campale, spesso la Storia non lascia alcuna traccia nei luoghi dov'è passata. Il viaggiatore di battaglie è allora colui che ostinatamente va alla ricerca di quella polvere e di quei detriti, che si mette in ascolto, in cerca dell'eco e delle vibrazioni superstiti di quella lontana esplosione. Fra monumenti e ossari, musei e manifestazioni, documenti e poesia, Marco Scardigli ci conduce alla scoperta dei grandi campi di battaglia italiani, insegnandoci a leggerne le tracce rimaste o la loro muta assenza. Attraversando più di venti secoli di storia d'Italia, riviviamo allora le antiche guerre combattute in Sicilia; saliamo sulla torre di San Martino e passeggiamo attraverso il Risorgimento; a Marsala e a Caprera inseguiamo Garibaldi e il suo mito; sul Carso ripercorriamo le trincee della Grande Guerra; infine rivolgiamo un pensiero alle tragedie del passato più recente. Perché recuperare la memoria delle battaglie passate non significa tanto celebrare la guerra, quanto preservare la Storia e, con essa, il valore sofferto della pace.