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Visit Britain
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Visit Britain : your next holiday

[Gran Bretagna] : British Tourist Authority, c2001

Ben & Bella. Going shopping
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Ben & Bella. Going shopping : PC game : featuring many foods, toys and kitchen items

Hamburg : Early Learning Group, 2010

Fa parte di: Discover english with Ben & Bella

Ben & Bella. At the circus
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Ben & Bella. At the circus : PC game : featuring many colors, clothing and body parts

Hamburg : Early Learning Group, 2010

Fa parte di: Discover english with Ben & Bella

Ben & Bella. Going places
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Ben & Bella. Going places : PC game : featuring many travel words

Hamburg : Early Learning Group, 2010

Fa parte di: Discover english with Ben & Bella

Ben & Bella. On the farm
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Ben & Bella. On the farm : PC game : featuring many farm animals, fruits and vegetables

Hamburg : Early Learning Group, 2010

Fa parte di: Discover english with Ben & Bella

Ben & Bella. A special day
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Ben & Bella. A special day : PC game : featuring many nature words

Hamburg : Early Learning Group, 2010

Fa parte di: Discover english with Ben & Bella

Ben & Bella. At the zoo
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Ben & Bella. At the zoo : PC game : featuring many wild animals

Hamburg : Early Learning Group, 2010

Fa parte di: Discover english with Ben & Bella

Chinese
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Monografie

Chinese : from the specialist in foreign language learning methods : beginner to advanced

Montigny-le-Bretonneux : Auralog, c2003

1: Débutant
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1: Débutant

Montigny-le-Bretonneux : Auralog, c2007

Fa parte di: Français

Abstract: Tell me more è un corso di lingua francese per principianti su CD-ROM. Tutte le fasi dell'apprendimento (lettura, scrittura, conversazione e comprensione) sono supportate da un tutor via Internet. Il kit Tell me more è composto da CD-Rom, grammatica, microfono e cuffie.

70: Libretti & pictures
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70: Libretti & pictures

[S. l.] : EMI records, [c2007]

Fa parte di: Maria Callas : the complete studio recordings : 1949-1969

EsplOratori
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EsplOratori : canzone EsplOratori: / testo e musica di Diego Saltarella, arrangiamento di Angelo Racz. Grafiche per costumi, progetti, scenografia...

Milano : In dialogo, 2009

Abstract: Età di lettura: da 6 anni.

Making music
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Hussain, Zakir

Making music / Zakir Hussain

Munchen : ECM, c1987

Lago di Como, Lago di Lugano
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Lago di Como, Lago di Lugano : carta digitale per escursionismo e MB

[Rum] : Kompass, [2000?]

Abstract: A piedi e in rampichino - la carta outdoor KOMPASS Vi indica la strada giusta. Zoom fino alla scota 1:10000 e semplice funzione di stampa. Caricamento/scaricamento dei diversi tracciati e waypoints su/da numerosi modelli della ditta Carmin. Visualizzazione della carta ed uso delle funzioni del GPS su palmare (Ulteriori informazioni sul sito www.kompass-italìa.it sotto Mappe digitali).In cammino con il digitaleGrazie alla software fornita è possibile scaricare una qualsiasi sezione della carta sul Pocket PC con ricevitore GPS (pc ultramobili, palmari PDA, MDA con sistema operativo Windows)

Caterina la Magnifica. Vita straordinaria di una geniale innovatrice
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Celi, Lia - Santangelo, Andrea

Caterina la Magnifica. Vita straordinaria di una geniale innovatrice

UTET, 14/09/2015

Abstract: Nome: Caterina. Cognome: de' Medici. Nazionalità: italiana. Parentela: nipote di Lorenzo il Magnifico. Stato civile: vedova. Professione: regina di Francia. Segni particolari: veste sempre di nero, adora i gioielli, i carciofi, gli oroscopi e certi golosissimi dolcetti antenati dei nostri macarons. Indagata dagli storici per una lunga serie di crimini: corruzione, stregoneria, avvelenamento, strage. Attivamente ricercata da romanzieri e registi per fiction storiche a base di sangue e sesso. Latitante, soprattutto nella memoria degli italiani, che di lei non sanno praticamente nulla. Ha lasciato le sue impronte ovunque: nella cucina, nella moda, nell'arte, nella cultura. I gelati, le forchette, perfino le mutande e la moderna profumeria sono invenzioni che dobbiamo a lei. Eppure in quasi cinque secoli nessuno è ancora riuscito a catturarla: Caterina de' Medici riesce a sfuggire a ogni facile incasellamento e non si lascia imprigionare negli stereotipi. Ma i misteri di una grande protagonista del Rinascimento italiano ed europeo, nelle sue presunte efferatezze e raffinatezze estreme, hanno le ore contate. Due storici curiosi si sono messi sulle sue tracce e hanno ricostruito le peripezie di Caterina nel contesto di un secolo straordinario e terribile, il Cinquecento. E con questa biografia, tanto dotta quanto divertente, la consegnano al giudizio dei contemporanei. Ai lettori il compito di decidere chi sia stata davvero Caterina la Magnifica - sovrana illuminata, madrina di grandi innovazioni e progresso, o spietata macchinatrice, degna erede degli intrighi perpetrati dai suoi parenti fiorentini - e se il più imperdonabile tra i suoi delitti non sia stato, forse, l'essere troppo avanti per la sua epoca. "Un libro fresco e godibile, leggero ma denso, di quella densità narrativa dove appare coniugato bene lo sforzo filologico con la sostanza interpretativa dei due autori" - Amedeo Feniello, la Lettura - Corriere della Sera "Una biografia molto scanzonata che racconta come la nipote di Lorenzo il Magnifico riuscì a far diventare l'Italia di moda in Francia" - Aurelio Magistà, il Venerdì

Papà, mamma e gender
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Marzano, Michela

Papà, mamma e gender

UTET, 20/10/2015

Abstract: Le discriminazioni e la violenza contro le donne e le persone omosessuali e transessuali sono oggi, almeno a parole, unanimemente condannate in Italia. Una frattura profonda divide invece il Paese quando si discute dei mezzi per combattere questi mali. Al centro del durissimo dibattito c'è la cosiddetta "teoria del gender". Da un lato, i sostenitori sentono tutta l'ingiustizia di una società in cui una persona può ancora essere considerata inferiore a causa del proprio diverso orientamento sessuale, del proprio sesso, della propria identità di genere. Dall'altro, gli oppositori vedono nella teoria una pericolosa deriva morale, il tentativo di scardinare i valori fondamentali del vivere umano. È una questione sulla quale esiste, come diceva il cardinale Martini, un "conflitto di interpretazioni" perché ha a che fare con "le caverne oscure, i labirinti impenetrabili" che ci sono dentro ognuno di noi. Sulla questione, Michela Marzano fa convergere la luce - a tratti incandescente - di tutta la sua passione, sensibilità e intelligenza. Raro esempio di "filosofa pubblica", spiega nitidamente al lettore la genesi e le implicazioni dell'idea di gender e, senza mai rinnegare le sue radici cattoliche, decostruisce le letture spesso fantasiose che ne danno oggi molte associazioni religiose. Soprattutto, come sanno i suoi lettori, non esita mai a mettersi in gioco direttamente, raccontando se stessa e identificandosi nell'esperienza di chi ha vissuto da vittima innocente il dramma dell'esclusione. Nella versione e-Book il live-tweeting tra l'autrice e il suo pubblico avvenuto durante l'incontro in occasione del Salone del Libro di Torino. "Una bussola agile per orientarsi nel magma di interventi, argomentazioni e polemiche sul gender. Un libro di filosofia e auto-filosofia" - Melania Mazzucco, la Repubblica "Michela Marzano spiega con lucidità, la passione, la competenza che le sono proprie tutti gli equivoci che sono stati diffusi e ingigantiti negli ultimi mesi" - Loredana Lipperini "L'autrice non teme di unire in un unico percorso riflessioni sulla quotidianità delle nuove famiglie e sulla metafisica delle gabbie di genere" - Barbara Stefanelli, Io Donna "Impedire a Michela Marzano di parlare significa provare ad ammutolire il dibattito sulla dignità e sui diritti delle persone" - Michela Murgia, Donna Moderna

Come eravamo negli anni di guerra. La vita quotidiana degli italiani tra il 1940 e il 1945
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Petacco, Arrigo - Ferrari, Marco

Come eravamo negli anni di guerra. La vita quotidiana degli italiani tra il 1940 e il 1945

UTET, 24/11/2015

Abstract: Il 10 giugno del 1940 scocca l'ora "segnata dal destino": dal balcone di palazzo Venezia Benito Mussolini annuncia al paese l'entrata in guerra. La folla che si accalca, festosa e urlante, è l'immagine di un popolo orgoglioso e pronto a tutto pur di guadagnare prestigio e rilevanza internazionale, lasciandosi alle spalle un destino minoritario. Nei cinque anni successivi, però, l'entusiasmo cede pian piano il passo all'angoscia dell'attesa, ai primi disagi, alla fame montante, al senso di precarietà, alla paura per il futuro e poi, con i bombardamenti e l'approssimarsi del fronte, al vivo terrore del presente. Eppure, dopo quel 10 giugno l'attenzione degli storici di solito si sposta, per inseguire la guerra sui vari fronti o nei gabinetti di dittatori, politici e generali, disinteressandosi di quella gente comune che aveva acclamato la guerra. Arrigo Petacco decide invece di fermarsi sulla soglia del cosiddetto "fronte interno", di cui racconta nei dettagli la vita quotidiana, fatta di piccole e grandi tragedie, di speranza e sconforto, al ritmo delle notizie che arrivano da lontano, filtrate dalla propaganda. Non solo: ricostruendo quel periodo mese per mese e persino giorno per giorno, Petacco ci ricorda che la vita, comunque, continuava. Nonostante la guerra, si andava ancora al cinema e a teatro (quelli rimasti aperti, almeno), si canticchiavano le nuove canzoni passate alla radio, si leggevano i giornali, si mandavano i figli a scuola, si lavorava. Il tutto adeguandosi alle disposizioni sul coprifuoco e ai segnali dell'allarme antiaereo, imparando a riciclare i mozziconi di sigaretta, a sostituire il caffè con la cicoria, i taxi con i tricicli. Si familiarizzava con gli orti di guerra e con le pellicce in gatto "tinto color cacao", si inventavano ingegnose cassette di cottura e insaporitori disgustosi, in un'autarchia sempre più difficile eppure sempre più fantasiosa, a confermare anche in un contesto così doloroso la proverbiale inventiva del popolo italiano. Raccogliendo foto, manifesti, pubblicità e volantini, Arrigo Petacco ci consegna un almanacco illustrato, una controstoria minuta dell'ultima guerra mondiale, nella certezza che seguire questa trama di sacrifici e sofferenze quotidiane è necessario per capire gli ultimi anni del conflitto, quando il paese all'improvviso si trovò diviso in due, tra la Repubblica di Salò e la Resistenza partigiana.

Sulla via Francigena. Storia e geografia di un cammino millenario
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Del Boca, Lorenzo - Moia, Angelo

Sulla via Francigena. Storia e geografia di un cammino millenario

UTET, 27/10/2015

Abstract: Milioni di passi, uno dopo l'altro, per oltre duemila chilometri, quattro paesi diversi e altrettante frontiere da superare, negli occhi i paesaggi più vari, dal mare della Manica tra Dover e Calais, alle vaste distese della campagna francese e della pianura Padana, fino alle cime alpine del San Bernardo e appenniniche della Cisa. La via Francigena, che da più di dieci secoli attraversa il cuore dell'Europa, è una strada carica di tradizione, le cui origini affondano nell'Alto Medioevo, nel viaggio di Sigerico tra Canterbury e Roma alla vigilia dell'anno Mille, per ritirare dal papa il "pallio", simbolo della sua autorità vescovile. Percorrere la Francigena oggi significa innanzitutto misurarsi con la storia millenaria dell'Europa: non solo quella dei molti pellegrini medievali, le cui tracce restano e resistono nei monasteri disseminati lungo il tragitto, ma anche quella dei crociati partiti per la Terra Santa, dei primi abitanti dei comuni e delle città rinascimentali, dei soldati caduti durante le campagne napoleoniche o nel corso delle due guerre mondiali. Ma seguire le orme del cammino di Sigerico è anche una sfida personale, sia con il proprio corpo, giorno dopo giorno sempre più provato dalla fatica della marcia, sia con il mondo esterno, fra camion che sbuffano, direzioni sbagliate, alloggi di fortuna e autostrade che impediscono il passaggio. È inoltre il piacere di scoprire a ogni tappa dell'itinerario la ricchezza delle molte persone incontrate, un'umanità non facilmente classificabile entro gli schemi della vita di città: un'anziana signora francese che non si capacita dell'impresa di camminare fino a Roma, un simpatico "ladro di legna", due zelanti carabinieri, un goffo pretino-giardiniere, una provvidenziale riflessologa. Lorenzo Del Boca e Angelo Moia, con il loro personalissimo racconto a quattro mani, restituiscono tutte le variegate emozioni di un viaggio straordinario. Ne condividono con noi il senso più profondo e ci offrono la guida atipica di un percorso storico, che diviene unico, arricchendosi dei loro ricordi e delle loro esperienze.

Le molte feritoie della notte. I volti nascosti di Fabrizio De André
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Ansaldo, Marco

Le molte feritoie della notte. I volti nascosti di Fabrizio De André

UTET, 01/12/2015

Abstract: La vita e l'opera di Fabrizio De André sono al centro di saggi e documentari, omaggi e celebrazioni che hanno contribuito negli anni a trasformare l'uomo in un mito, in un'icona musicale e poetica. Una specie di totem, che incute un timore reverenziale a tratti schiacciante. E pensare che invece lui si riconosceva soprattutto nel protagonista di Amico fragile, "evaporato in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte". Il giornalista Marco Ansaldo si mette sulle tracce di questo amico fragile, partendo dai vicoli della Foce, le zone che lui stesso, genovese doc, aveva esplorato da ragazzino di strada. Nel ripercorrerle oggi, così diverse eppure identiche, ricostruisce un'inedita topografia fatta di stradine e piazzette, di panchine e bar, in quel fermento musicale e intellettuale da cui scaturì la "Scuola genovese" dei cantautori e il genio di "un giovanotto della buona società". Ma Genova da sola non basta per spiegare De André, che in quarant'anni di carriera ha mostrato mille volti, anche molto diversi: l'uomo dalla voce profondissima, che scandisce parole dolci e terribili, a volte oscene, per lo scandalo dei benpensanti; l'uomo feroce con i potenti, anarchico, ruvido e solitario; l'"ateo a modo suo", lontano dalla Chiesa ufficiale ma vicino a Gesù e agli ultimi. Parlando con le persone che l'hanno conosciuto e consultando i libri e gli appunti custoditi nell'Archivio Fabrizio De André di Siena (tra cui le ultime carte, inedite), Ansaldo ricostruisce un'immagine di Faber a partire da singoli dettagli, frammenti della sua fragilità e della sua forza, lasciando che la luce di ogni nuovo frammento ne illumini un altro e lo faccia risplendere, guidando il lettore in questo percorso insolito. Un viaggio nelle "molte feritoie della notte", a riscoprire persino, in una cassetta audio sepolta in cantina, la traccia di un ricordo personale: una particolare serata del 1981, in cui un giovane giornalista genovese, appena ventiduenne, ebbe la possibilità di intervistare il suo cantautore preferito...

Le armi del diavolo. Anatomia di una battaglia: Pavia, 24 febbraio 1525
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Scardigli, Marco - Santangelo, Andrea

Le armi del diavolo. Anatomia di una battaglia: Pavia, 24 febbraio 1525

UTET, 10/11/2015

Abstract: Pavia, 24 febbraio 1525. Nell'arco di poco più di una notte, si consuma una battaglia che segna una svolta fondamentale nel conflitto tra Francia e Sacro Romano Impero, determinando il passaggio del Nord Italia sotto l'influenza spagnola. Protagoniste di questo scontro epocale sono "le armi del diavolo": archibugi e moschetti la cui efficacia, al tempo, era ancora messa in discussione, ma che resero senza dubbio la battaglia di Pavia uno dei fatti d'arme dagli esiti più sorprendenti di sempre. A raccontare questo momento cruciale per la storia d'Italia e dell'Occidente, sei punti di vista diversi: un bellicoso cavaliere scozzese che non vede l'ora di unirsi all'esercito del re di Francia Francesco I; un soldato spagnolo innamorato del suo moschetto e delle meraviglie del Nuovo Mondo; uno scagnozzo italiano, spiccio e versatile uomo di fiducia di Giovanni dalle Bande Nere; una nobildonna in declino trincerata nel suo elegante palazzo nel cuore della città assediata; un ingegnoso ferrarese, maestro nell'arte dell'artiglieria, che realizza cannoni miscelando sapienza tecnica, filosofie e superstizioni; perfino una vivandiera, indomita lanzichenecca capace di battersi con più eroismo di un uomo. I sei personaggi - ricostruiti dagli storici Marco Scardigli e Andrea Santangelo a partire da diari, corrispondenze e altre fonti del tempo - permettono al lettore moderno di scoprire, oltre alle dinamiche della guerra, anche le sensazioni, i valori e i progetti di uomini e donne comuni che parteciparono a quell'evento campale. Sei piccole storie che, accostate, disegnano la storia più grande di una battaglia che decise per due secoli almeno il destino dell'Europa.

La Repubblica delle Giovani Marmotte. L'Italia e il mondo visti da un democristiano di lungo corso
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Cirino Pomicino, Paolo

La Repubblica delle Giovani Marmotte. L'Italia e il mondo visti da un democristiano di lungo corso

UTET, 01/12/2015

Abstract: Un protagonista della prima repubblica, democristiano di lungo corso, ripercorre con sgomento e preoccupazione, ma anche con humour e intelligenza pungente, le vicende politiche ed economiche degli ultimi vent'anni, in Italia e all'estero. Senza negare errori e senza rinunciare alla doverosa autocritica, Pomicino deplora lo scadimento e il dilettantismo del legislatore e dei governi, a cominciare dai tecnici dell'economia che presidiano ininterrottamente il potente e unificato ministero dell'Economia e delle Finanze. Il debito pubblico, in genere descritto come un'eredità del passato, è in realtà triplicato dal 1991 e ha battuto ogni record nel giugno 2015 raggiungendo i 2200 miliardi di euro. Smantellata per via giudiziaria la prima repubblica, la politica ha rinunciato alle idee, ha annacquato e ridotto al silenzio le proprie culture di riferimento, e ha smembrato il sistema di partecipazioni e investimenti pubblici, svenduti alle multinazionali e ai fondi di investimento. Le famiglie industriali italiane riunite nei "salotti buoni" hanno assecondato la spoliazione delle imprese e dei grandi settori produttivi, traendo ottime plusvalenze dalle loro cessioni. Contemporaneamente è cresciuto il mostruoso capitalismo finanziario, un inarrestabile contagio internazionale che divora l'economia reale e prepara il disastro economico e sociale su scala planetaria, con impoverimento di massa, bassa crescita, ricchezza concentrata e disuguaglianze crescenti. L'avvento di un antico democristiano come Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica e di un post democristiano come lo scout Matteo Renzi al governo avrebbero potuto essere di ottimo auspicio per rilanciare il primato della politica nel nostro paese. Ma le speranze sono presto sfumate: l'Italia in cui viviamo si sta rivelando una Repubblica delle Giovani Marmotte. L'analisi sui comportamenti e le scelte di Renzi e dei post-democristiani è severa, la loro inadeguatezza sul piano istituzionale e internazionale è palese: proprio quando le culture politiche oggi largamente disperse sarebbero utilissime all'Italia e all'Occidente, per comprendere e affrontare i giganteschi squilibri economici, le migrazioni bibliche e i conflitti che infiammano il Medio Oriente e il continente africano.