Includi: nessuno dei seguenti filtri
× Risorse Catalogo
× Nomi Giussani, Angela
× Nomi Patterson, James

Trovati 84833 documenti.

Mostra parametri
Caterina la Magnifica. Vita straordinaria di una geniale innovatrice
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Celi, Lia - Santangelo, Andrea

Caterina la Magnifica. Vita straordinaria di una geniale innovatrice

UTET, 14/09/2015

Abstract: Nome: Caterina. Cognome: de' Medici. Nazionalità: italiana. Parentela: nipote di Lorenzo il Magnifico. Stato civile: vedova. Professione: regina di Francia. Segni particolari: veste sempre di nero, adora i gioielli, i carciofi, gli oroscopi e certi golosissimi dolcetti antenati dei nostri macarons. Indagata dagli storici per una lunga serie di crimini: corruzione, stregoneria, avvelenamento, strage. Attivamente ricercata da romanzieri e registi per fiction storiche a base di sangue e sesso. Latitante, soprattutto nella memoria degli italiani, che di lei non sanno praticamente nulla. Ha lasciato le sue impronte ovunque: nella cucina, nella moda, nell'arte, nella cultura. I gelati, le forchette, perfino le mutande e la moderna profumeria sono invenzioni che dobbiamo a lei. Eppure in quasi cinque secoli nessuno è ancora riuscito a catturarla: Caterina de' Medici riesce a sfuggire a ogni facile incasellamento e non si lascia imprigionare negli stereotipi. Ma i misteri di una grande protagonista del Rinascimento italiano ed europeo, nelle sue presunte efferatezze e raffinatezze estreme, hanno le ore contate. Due storici curiosi si sono messi sulle sue tracce e hanno ricostruito le peripezie di Caterina nel contesto di un secolo straordinario e terribile, il Cinquecento. E con questa biografia, tanto dotta quanto divertente, la consegnano al giudizio dei contemporanei. Ai lettori il compito di decidere chi sia stata davvero Caterina la Magnifica - sovrana illuminata, madrina di grandi innovazioni e progresso, o spietata macchinatrice, degna erede degli intrighi perpetrati dai suoi parenti fiorentini - e se il più imperdonabile tra i suoi delitti non sia stato, forse, l'essere troppo avanti per la sua epoca. "Un libro fresco e godibile, leggero ma denso, di quella densità narrativa dove appare coniugato bene lo sforzo filologico con la sostanza interpretativa dei due autori" - Amedeo Feniello, la Lettura - Corriere della Sera "Una biografia molto scanzonata che racconta come la nipote di Lorenzo il Magnifico riuscì a far diventare l'Italia di moda in Francia" - Aurelio Magistà, il Venerdì

Papà, mamma e gender
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Marzano, Michela

Papà, mamma e gender

UTET, 20/10/2015

Abstract: Le discriminazioni e la violenza contro le donne e le persone omosessuali e transessuali sono oggi, almeno a parole, unanimemente condannate in Italia. Una frattura profonda divide invece il Paese quando si discute dei mezzi per combattere questi mali. Al centro del durissimo dibattito c'è la cosiddetta "teoria del gender". Da un lato, i sostenitori sentono tutta l'ingiustizia di una società in cui una persona può ancora essere considerata inferiore a causa del proprio diverso orientamento sessuale, del proprio sesso, della propria identità di genere. Dall'altro, gli oppositori vedono nella teoria una pericolosa deriva morale, il tentativo di scardinare i valori fondamentali del vivere umano. È una questione sulla quale esiste, come diceva il cardinale Martini, un "conflitto di interpretazioni" perché ha a che fare con "le caverne oscure, i labirinti impenetrabili" che ci sono dentro ognuno di noi. Sulla questione, Michela Marzano fa convergere la luce - a tratti incandescente - di tutta la sua passione, sensibilità e intelligenza. Raro esempio di "filosofa pubblica", spiega nitidamente al lettore la genesi e le implicazioni dell'idea di gender e, senza mai rinnegare le sue radici cattoliche, decostruisce le letture spesso fantasiose che ne danno oggi molte associazioni religiose. Soprattutto, come sanno i suoi lettori, non esita mai a mettersi in gioco direttamente, raccontando se stessa e identificandosi nell'esperienza di chi ha vissuto da vittima innocente il dramma dell'esclusione. Nella versione e-Book il live-tweeting tra l'autrice e il suo pubblico avvenuto durante l'incontro in occasione del Salone del Libro di Torino. "Una bussola agile per orientarsi nel magma di interventi, argomentazioni e polemiche sul gender. Un libro di filosofia e auto-filosofia" - Melania Mazzucco, la Repubblica "Michela Marzano spiega con lucidità, la passione, la competenza che le sono proprie tutti gli equivoci che sono stati diffusi e ingigantiti negli ultimi mesi" - Loredana Lipperini "L'autrice non teme di unire in un unico percorso riflessioni sulla quotidianità delle nuove famiglie e sulla metafisica delle gabbie di genere" - Barbara Stefanelli, Io Donna "Impedire a Michela Marzano di parlare significa provare ad ammutolire il dibattito sulla dignità e sui diritti delle persone" - Michela Murgia, Donna Moderna

Come eravamo negli anni di guerra. La vita quotidiana degli italiani tra il 1940 e il 1945
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Petacco, Arrigo - Ferrari, Marco

Come eravamo negli anni di guerra. La vita quotidiana degli italiani tra il 1940 e il 1945

UTET, 24/11/2015

Abstract: Il 10 giugno del 1940 scocca l'ora "segnata dal destino": dal balcone di palazzo Venezia Benito Mussolini annuncia al paese l'entrata in guerra. La folla che si accalca, festosa e urlante, è l'immagine di un popolo orgoglioso e pronto a tutto pur di guadagnare prestigio e rilevanza internazionale, lasciandosi alle spalle un destino minoritario. Nei cinque anni successivi, però, l'entusiasmo cede pian piano il passo all'angoscia dell'attesa, ai primi disagi, alla fame montante, al senso di precarietà, alla paura per il futuro e poi, con i bombardamenti e l'approssimarsi del fronte, al vivo terrore del presente. Eppure, dopo quel 10 giugno l'attenzione degli storici di solito si sposta, per inseguire la guerra sui vari fronti o nei gabinetti di dittatori, politici e generali, disinteressandosi di quella gente comune che aveva acclamato la guerra. Arrigo Petacco decide invece di fermarsi sulla soglia del cosiddetto "fronte interno", di cui racconta nei dettagli la vita quotidiana, fatta di piccole e grandi tragedie, di speranza e sconforto, al ritmo delle notizie che arrivano da lontano, filtrate dalla propaganda. Non solo: ricostruendo quel periodo mese per mese e persino giorno per giorno, Petacco ci ricorda che la vita, comunque, continuava. Nonostante la guerra, si andava ancora al cinema e a teatro (quelli rimasti aperti, almeno), si canticchiavano le nuove canzoni passate alla radio, si leggevano i giornali, si mandavano i figli a scuola, si lavorava. Il tutto adeguandosi alle disposizioni sul coprifuoco e ai segnali dell'allarme antiaereo, imparando a riciclare i mozziconi di sigaretta, a sostituire il caffè con la cicoria, i taxi con i tricicli. Si familiarizzava con gli orti di guerra e con le pellicce in gatto "tinto color cacao", si inventavano ingegnose cassette di cottura e insaporitori disgustosi, in un'autarchia sempre più difficile eppure sempre più fantasiosa, a confermare anche in un contesto così doloroso la proverbiale inventiva del popolo italiano. Raccogliendo foto, manifesti, pubblicità e volantini, Arrigo Petacco ci consegna un almanacco illustrato, una controstoria minuta dell'ultima guerra mondiale, nella certezza che seguire questa trama di sacrifici e sofferenze quotidiane è necessario per capire gli ultimi anni del conflitto, quando il paese all'improvviso si trovò diviso in due, tra la Repubblica di Salò e la Resistenza partigiana.

Sulla via Francigena. Storia e geografia di un cammino millenario
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Del Boca, Lorenzo - Moia, Angelo

Sulla via Francigena. Storia e geografia di un cammino millenario

UTET, 27/10/2015

Abstract: Milioni di passi, uno dopo l'altro, per oltre duemila chilometri, quattro paesi diversi e altrettante frontiere da superare, negli occhi i paesaggi più vari, dal mare della Manica tra Dover e Calais, alle vaste distese della campagna francese e della pianura Padana, fino alle cime alpine del San Bernardo e appenniniche della Cisa. La via Francigena, che da più di dieci secoli attraversa il cuore dell'Europa, è una strada carica di tradizione, le cui origini affondano nell'Alto Medioevo, nel viaggio di Sigerico tra Canterbury e Roma alla vigilia dell'anno Mille, per ritirare dal papa il "pallio", simbolo della sua autorità vescovile. Percorrere la Francigena oggi significa innanzitutto misurarsi con la storia millenaria dell'Europa: non solo quella dei molti pellegrini medievali, le cui tracce restano e resistono nei monasteri disseminati lungo il tragitto, ma anche quella dei crociati partiti per la Terra Santa, dei primi abitanti dei comuni e delle città rinascimentali, dei soldati caduti durante le campagne napoleoniche o nel corso delle due guerre mondiali. Ma seguire le orme del cammino di Sigerico è anche una sfida personale, sia con il proprio corpo, giorno dopo giorno sempre più provato dalla fatica della marcia, sia con il mondo esterno, fra camion che sbuffano, direzioni sbagliate, alloggi di fortuna e autostrade che impediscono il passaggio. È inoltre il piacere di scoprire a ogni tappa dell'itinerario la ricchezza delle molte persone incontrate, un'umanità non facilmente classificabile entro gli schemi della vita di città: un'anziana signora francese che non si capacita dell'impresa di camminare fino a Roma, un simpatico "ladro di legna", due zelanti carabinieri, un goffo pretino-giardiniere, una provvidenziale riflessologa. Lorenzo Del Boca e Angelo Moia, con il loro personalissimo racconto a quattro mani, restituiscono tutte le variegate emozioni di un viaggio straordinario. Ne condividono con noi il senso più profondo e ci offrono la guida atipica di un percorso storico, che diviene unico, arricchendosi dei loro ricordi e delle loro esperienze.

Le molte feritoie della notte. I volti nascosti di Fabrizio De André
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Ansaldo, Marco

Le molte feritoie della notte. I volti nascosti di Fabrizio De André

UTET, 01/12/2015

Abstract: La vita e l'opera di Fabrizio De André sono al centro di saggi e documentari, omaggi e celebrazioni che hanno contribuito negli anni a trasformare l'uomo in un mito, in un'icona musicale e poetica. Una specie di totem, che incute un timore reverenziale a tratti schiacciante. E pensare che invece lui si riconosceva soprattutto nel protagonista di Amico fragile, "evaporato in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte". Il giornalista Marco Ansaldo si mette sulle tracce di questo amico fragile, partendo dai vicoli della Foce, le zone che lui stesso, genovese doc, aveva esplorato da ragazzino di strada. Nel ripercorrerle oggi, così diverse eppure identiche, ricostruisce un'inedita topografia fatta di stradine e piazzette, di panchine e bar, in quel fermento musicale e intellettuale da cui scaturì la "Scuola genovese" dei cantautori e il genio di "un giovanotto della buona società". Ma Genova da sola non basta per spiegare De André, che in quarant'anni di carriera ha mostrato mille volti, anche molto diversi: l'uomo dalla voce profondissima, che scandisce parole dolci e terribili, a volte oscene, per lo scandalo dei benpensanti; l'uomo feroce con i potenti, anarchico, ruvido e solitario; l'"ateo a modo suo", lontano dalla Chiesa ufficiale ma vicino a Gesù e agli ultimi. Parlando con le persone che l'hanno conosciuto e consultando i libri e gli appunti custoditi nell'Archivio Fabrizio De André di Siena (tra cui le ultime carte, inedite), Ansaldo ricostruisce un'immagine di Faber a partire da singoli dettagli, frammenti della sua fragilità e della sua forza, lasciando che la luce di ogni nuovo frammento ne illumini un altro e lo faccia risplendere, guidando il lettore in questo percorso insolito. Un viaggio nelle "molte feritoie della notte", a riscoprire persino, in una cassetta audio sepolta in cantina, la traccia di un ricordo personale: una particolare serata del 1981, in cui un giovane giornalista genovese, appena ventiduenne, ebbe la possibilità di intervistare il suo cantautore preferito...

Le armi del diavolo. Anatomia di una battaglia: Pavia, 24 febbraio 1525
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Scardigli, Marco - Santangelo, Andrea

Le armi del diavolo. Anatomia di una battaglia: Pavia, 24 febbraio 1525

UTET, 10/11/2015

Abstract: Pavia, 24 febbraio 1525. Nell'arco di poco più di una notte, si consuma una battaglia che segna una svolta fondamentale nel conflitto tra Francia e Sacro Romano Impero, determinando il passaggio del Nord Italia sotto l'influenza spagnola. Protagoniste di questo scontro epocale sono "le armi del diavolo": archibugi e moschetti la cui efficacia, al tempo, era ancora messa in discussione, ma che resero senza dubbio la battaglia di Pavia uno dei fatti d'arme dagli esiti più sorprendenti di sempre. A raccontare questo momento cruciale per la storia d'Italia e dell'Occidente, sei punti di vista diversi: un bellicoso cavaliere scozzese che non vede l'ora di unirsi all'esercito del re di Francia Francesco I; un soldato spagnolo innamorato del suo moschetto e delle meraviglie del Nuovo Mondo; uno scagnozzo italiano, spiccio e versatile uomo di fiducia di Giovanni dalle Bande Nere; una nobildonna in declino trincerata nel suo elegante palazzo nel cuore della città assediata; un ingegnoso ferrarese, maestro nell'arte dell'artiglieria, che realizza cannoni miscelando sapienza tecnica, filosofie e superstizioni; perfino una vivandiera, indomita lanzichenecca capace di battersi con più eroismo di un uomo. I sei personaggi - ricostruiti dagli storici Marco Scardigli e Andrea Santangelo a partire da diari, corrispondenze e altre fonti del tempo - permettono al lettore moderno di scoprire, oltre alle dinamiche della guerra, anche le sensazioni, i valori e i progetti di uomini e donne comuni che parteciparono a quell'evento campale. Sei piccole storie che, accostate, disegnano la storia più grande di una battaglia che decise per due secoli almeno il destino dell'Europa.

La Repubblica delle Giovani Marmotte. L'Italia e il mondo visti da un democristiano di lungo corso
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Cirino Pomicino, Paolo

La Repubblica delle Giovani Marmotte. L'Italia e il mondo visti da un democristiano di lungo corso

UTET, 01/12/2015

Abstract: Un protagonista della prima repubblica, democristiano di lungo corso, ripercorre con sgomento e preoccupazione, ma anche con humour e intelligenza pungente, le vicende politiche ed economiche degli ultimi vent'anni, in Italia e all'estero. Senza negare errori e senza rinunciare alla doverosa autocritica, Pomicino deplora lo scadimento e il dilettantismo del legislatore e dei governi, a cominciare dai tecnici dell'economia che presidiano ininterrottamente il potente e unificato ministero dell'Economia e delle Finanze. Il debito pubblico, in genere descritto come un'eredità del passato, è in realtà triplicato dal 1991 e ha battuto ogni record nel giugno 2015 raggiungendo i 2200 miliardi di euro. Smantellata per via giudiziaria la prima repubblica, la politica ha rinunciato alle idee, ha annacquato e ridotto al silenzio le proprie culture di riferimento, e ha smembrato il sistema di partecipazioni e investimenti pubblici, svenduti alle multinazionali e ai fondi di investimento. Le famiglie industriali italiane riunite nei "salotti buoni" hanno assecondato la spoliazione delle imprese e dei grandi settori produttivi, traendo ottime plusvalenze dalle loro cessioni. Contemporaneamente è cresciuto il mostruoso capitalismo finanziario, un inarrestabile contagio internazionale che divora l'economia reale e prepara il disastro economico e sociale su scala planetaria, con impoverimento di massa, bassa crescita, ricchezza concentrata e disuguaglianze crescenti. L'avvento di un antico democristiano come Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica e di un post democristiano come lo scout Matteo Renzi al governo avrebbero potuto essere di ottimo auspicio per rilanciare il primato della politica nel nostro paese. Ma le speranze sono presto sfumate: l'Italia in cui viviamo si sta rivelando una Repubblica delle Giovani Marmotte. L'analisi sui comportamenti e le scelte di Renzi e dei post-democristiani è severa, la loro inadeguatezza sul piano istituzionale e internazionale è palese: proprio quando le culture politiche oggi largamente disperse sarebbero utilissime all'Italia e all'Occidente, per comprendere e affrontare i giganteschi squilibri economici, le migrazioni bibliche e i conflitti che infiammano il Medio Oriente e il continente africano.

Tre sere alla settimana. 300 film, 12 anni di passione cinematografica. Con e-book
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Veronesi, Umberto

Tre sere alla settimana. 300 film, 12 anni di passione cinematografica. Con e-book

UTET, 24/11/2015

Abstract: "Da molto tempo vado al cinema, almeno tre sere alla settimana, spesso vedo due film per sera (alle 20 e alle 22.30), talvolta anche tre. Da una decina d'anni, torturato dal pensiero della dimenticanza nel tempo delle opere che ho visto, ho preso l'abitudine al ritorno dal cinema, ogni sera, di scrivere, di getto, una mia valutazione critica dei film che ho visto, un resoconto per me stesso, lungo o breve, che possa rimanere un momento di pacata riflessione critica, anche dopo molti o moltissimi anni. Ho raccolto quindi tutti questi miei commenti, non molto approfonditi perché scritti alla sera, prima di addormentarmi, ma proprio per questo espressione dell'impatto immediato che ogni film ha avuto sulla mia psicologia, sulla mia cultura e sui miei valori etici." Umberto Veronesi

Demetrio Pianelli
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

De Marchi, Emilio

Demetrio Pianelli

UTET, 11/01/2016

Abstract: Sul modello verista, Emilio De Marchi (1851-1901) offre in questo romanzo ambientato a Milano un vivido spaccato della società tardo ottocentesca e in particolare della borghesia che in quegli anni, seppure con difficoltà, andava affermandosi. L'umile impiegato Demetrio, dopo il suicidio per debiti del fratellastro, deve occuparsi della cognata Beatrice, di cui finisce per innamorarsi. Pur conducendo una vita di sacrifici per poterla salvare dai creditori, non verrà da lei ricambiato tanto da dover assistere impotente alle nozze di lei con un ricco cugino.

Mitocondrio mon amour. Strategie di un medico per vivere meglio e più a lungo
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Soresi, Enzo - Garzia, Pierangelo

Mitocondrio mon amour. Strategie di un medico per vivere meglio e più a lungo

UTET, 01/12/2015

Abstract: Non è mai troppo presto, né troppo tardi, per imparare a invecchiare bene. Insieme al fitness e a una buona alimentazione, il segreto è nel mitocondrio, prezioso "organello energetico" delle nostre cellule che gioca un ruolo importante in molte funzioni del corpo. È ciò che ci insegna Enzo Soresi, pneumologo, oncologo e studioso di neuroscienze di lungo corso che ha vissuto sul campo - e sulla sua pelle - le trasformazioni che la medicina ha affrontato negli ultimi anni. Dopo il grande successo del Cervello anarchico, il professor Soresi, convinto sostenitore dell¿importanza della personalizzazione della cura, oltre che dello stretto rapporto tra corpo e mente, torna a ripercorrere le scoperte più importanti della sua storia professionale e privata: nella veste di instancabile sperimentatore e perfino di paziente. Soresi dà vita in questo nuovo libro, con gusto per gli aneddoti e ironia, a un originale esperimento di medicina narrativa, tra casi clinici stimolanti e istruttive partite a golf, ricordi commoventi e diagnosi geniali, malanni e insperate guarigioni. Con l¿aiuto del giornalista scientifico Pierangelo Garzia, Soresi tocca gli snodi più interessanti, controversi e attuali della biomedicina. Dall¿effetto placebo alla plasticità cerebrale, dall¿importanza dei geni e dell¿epigenetica al ruolo oggi rivalutato dell¿intestino, fino ad arrivare proprio a quel minuscolo organello che, se coccolato, può mantenersi "giovane e brillante" come un ragazzino: l¿amato mitocondrio.

Napoleone il Grande
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Roberts, Andrew

Napoleone il Grande

UTET, 11/12/2015

Abstract: Nel marzo 1807, lontano dalla Francia, Napoleone Bonaparte scriveva alla moglie Giuseppina: "So fare altre cose oltre a condurre guerre, ma il dovere viene per primo". E nell'arco di vent'anni appena, dall'ottobre 1795, in cui era un giovane capitano di artiglieria mandato a sedare tumulti a Parigi, fino al giugno 1815 e alla sconfitta finale di Waterloo, Napoleone ebbe modo di mostrare in quante forme questo senso del dovere poteva manifestarsi: conquistato il potere con un colpo di stato, pose fine alla corruzione e all'incompetenza in cui si era arenata la Rivoluzione, e se da una parte reinventò l'arte della guerra in una serie di battaglie folgoranti, dall'altra ricreò dalle fondamenta l'apparato legislativo e amministrativo, modernizzò i sistemi di istruzione e promosse la fioritura dello "stile impero" nelle arti. Poi l'impossibilità di sconfiggere il suo nemico più ostinato, la Gran Bretagna, lo spinse verso campagne estenuanti e alla fine fatali in Spagna e Russia. L'epilogo in sordina della sua vita avventurosa, in esilio a Sant'Elena, per ironia della sorte e della Storia si salda con i suoi esordi, con quel quaderno di geografia dove da ragazzo annotava, a margine di un lungo elenco di possedimenti imperiali britannici: "Sainte-Hélène: petite île". Andrew Roberts ha attinto al corpus completo delle 33 000 lettere napoleoniche, tuttora in corso di pubblicazione, e ha visitato quasi tutti i campi di battaglia e i luoghi della sua vita, mostrandoci per la prima volta "l'imperatore dei francesi" così com'era davvero: incredibilmente versatile, ironico, ambizioso, ferocemente determinato ma anche disposto al perdono, ossessionato dalla discendenza e scostante in amore. Perché Napoleone il Grande non fu una sorta di antieroe destinato alla nemesi, un moderno personaggio da tragedia greca o un'altra delle immagini che gli hanno ritagliato addosso dozzine di ricostruzioni storiche. Come scrisse nelle sue memorie George Home, guardiamarina a bordo della nave inglese che lo prese in consegna, sconfitto e prigioniero, dopo Waterloo, Napoleone "ci ha mostrato che cosa può fare una semplice creatura umana, come noi, in un arco di tempo così breve".

Operette morali
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Leopardi, Giacomo

Operette morali

UTET, 11/01/2016

Abstract: Il 4 settembre 1820 Giacomo Leopardi scrisse a Pietro Giordani una lettera in cui dava l'annuncio all'amico di aver "immaginato e abbozzato certe prosette satiriche": è il primo accenno di quelle che diventeranno le Operette morali. Tra il 1824 e il 1832, videro la luce le ventiquattro Operette, con uno stile in cui sembrano confluire tutti gli interessi e le tendenze dello spirito di Leopardi.

Il califfato e l'Europa. Dalle crociate all'ISIS: mille anni di paci e guerre, scambi, alleanze e massacri
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Cardini, Franco

Il califfato e l'Europa. Dalle crociate all'ISIS: mille anni di paci e guerre, scambi, alleanze e massacri

UTET, 04/01/2016

Abstract: *** Vincitore del Premio "Città delle Rose" 2016 *** Crociata, jihad, guerra di religione, scontro di civiltà, sono parole che sembravano appartenere, ormai, ai libri di storia, e a epoche spaventose molto lontane dalla nostra. Eppure, nell'escalation di tensione e di allarme mediatico incominciata con l'attentato delle Torri Gemelle di New York l'11 settembre del 2001, e rinfocolata oggi dagli orrori perpetrati in Francia e nel mondo dai terroristi dello Stato Islamico, queste parole sono tornate drammaticamente attuali. Ma esiste davvero un conflitto tra culture e civiltà incompatibili? E, se davvero siamo in guerra, quando è iniziata, chi l'ha dichiarata, e perché? Davvero l'Occidente incarna i valori di democrazia, libertà e tolleranza in cui tutti noi sosteniamo di identificarci? La storia dei rapporti tra Europa e Islam, dal Medioevo all'età contemporanea, è lunga e complessa, in un'alternanza di paci e di guerre, e persino di alleanze e di strettissimi rapporti diplomatici e commerciali. Eppure, al giorno d'oggi i media raccontano quotidianamente la cronaca di una coesistenza impossibile, di uno scontro di cui è sempre più difficile individuare le cause. In un libro che muove dagli albori della religione islamica per arrivare fino ai giorni nostri, Franco Cardini esplora le diverse fasi della storia di amore e odio tra l'Europa e il Vicino Oriente, soffermandosi sui momenti chiave dell'Illuminismo, dell'orientalismo ottocentesco, delle trame britanniche negli anni delle grandi guerre del secolo scorso, per gettare luce sulle troppe ombre delle vicende degli ultimi decenni. Dalla nascita di Israele e dall'Egitto di Nasser, passando per le periferie della Guerra fredda, Cardini fa luce su un drammatico susseguirsi di errori politici, di governi bugiardi e di guerre ingiuste, che hanno dato forma agli anni carichi di paura e d'incomprensione in cui stiamo imparando a vivere. "Cardini ci ricorda che spesso, nella storia, i cristiani sono stati violenti e assassini, gli islamici tolleranti e magnanimi" - l'Espresso

Elisabetta. L'ultima regina
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Sabadin, Vittorio

Elisabetta. L'ultima regina

UTET, 14/09/2015

Abstract: Il 10 dicembre del 1936 Edoardo VIII rinuncia al trono d'Inghilterra per amore dell'americana Wallis Simpson. Il nuovo sovrano è suo fratello "Bertie", Giorgio vi, padre di Elisabetta e Margaret. In quei giorni la piccola Margaret, che ha solo sei anni, chiede alla sorella maggiore: "Questo significa che poi diventerai regina anche tu?". "Suppongo di sì", risponde Elisabetta, improvvisamente molto seria. E Margaret commenta, candida: "Povera te". Quasi ottant'anni dopo, il 9 settembre 2015, la regina Elisabetta ii ha superato il record del regno di Vittoria, durato 63 anni e 217 giorni, divenendo il sovrano che ha regnato più a lungo nella storia della Gran Bretagna. Vittorio Sabadin racconta la straordinaria vita di Elisabetta: la lunga storia d'amore con Filippo di Grecia, dal loro primo incontro, a bordo dello yacht reale, quando lui era soltanto un giovane allievo ufficiale della Marina e lei aveva appena tredici anni, sino ai festeggiamenti per le loro nozze di diamante (unici reali nella storia inglese a raggiungere il traguardo); il complesso rapporto con il figlio Carlo e con "la principessa del popolo", Diana; le relazioni, non sempre facili, con i capi di Stato stranieri e con i premier inglesi - memorabili i contrasti con Margaret Thatcher e Tony Blair. Una biografia curiosa e documentata, che intreccia con abilità i grandi eventi storici e gli aneddoti più intimi e personali, restituendo un ritratto spesso sorprendente della Regina: Sabadin ci rivela risvolti inediti della ben nota passione di Elisabetta per i cavalli e i cani corgi, ci spiega i segreti del suo inconfondibile stile e ci conduce persino a bordo del Britannia, l'amato Royal Yacht su cui la Regina ha trascorso molti dei suoi rari momenti di riposo. Ultima rappresentante di un modo di concepire la regalità come servizio e dovere, fortemente convinta dell'imparzialità del suo ruolo nei confronti della politica e della netta divisione tra la sfera pubblica e istituzionale e quella privata, Elisabetta II è riuscita a diventare nel tempo un'icona per generazioni distanti e molto diverse tra loro: nessuno, per quanti secoli possa ancora durare la monarchia britannica, sarà più come Elisabetta, l'ultima regina. "Grazie al suo rapporto diretto con Elisabetta, Sabadin ha dato vita a un racconto biografico che è anche una narrazione appassionata" - Sette - Corriere della Sera

La Costituzione in trenta lezioni
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Pasquino, Gianfranco

La Costituzione in trenta lezioni

UTET, 04/01/2016

Abstract: La Costituzione, "legge delle leggi", oltre a racchiudere e raccontare la storia di un paese ne progetta il futuro. Sempre al centro del dibattito pubblico e oggetto di innumerevoli tentativi di riforma, più o meno fondati, la Costituzione italiana è soprattutto un testo di straordinaria attualità. È ciò che mostra Gianfranco Pasquino - uno dei grandi studiosi del nostro tempo - in queste trenta "lezioni" che sono altrettanti fulminei saggi sulle idee che hanno dato corpo e vita alla Costituzione, influenzando - tra intuizioni anticipatrici, chiaroscuri interpretativi e promesse disattese - la storia dell'Italia contemporanea. "Splendida sessantenne", come la definì un decennio fa Giorgio Napolitano, la Costituzione ha mostrato nel corso del tempo la capacità di adattarsi a contesti storici e politici diversi, sopravvivendo perfino al crollo del sistema dei partiti e rimanendo un punto di riferimento imprescindibile: che si parli di diritti civili o di conflitto di interessi, del ruolo del presidente della Repubblica o delle autonomie locali, di degenerazioni populiste, libertà di informazione o principi di solidarietà. Perfino del delicato problema della convivenza tra religioni diverse, che si fa sempre più acuto in Italia non solo a causa della crescita dell'Islam. Frutto di una convergenza di culture politiche differenti, realizzata in modo splendido dai "padri" dell'Assemblea Costituente, secondo Pasquino, la Costituzione italiana contiene, ancora oggi, gli spunti, le modalità e gli strumenti con i quali tutti noi (cittadini, associazioni, istituzioni) possiamo e dobbiamo migliorare la vita del nostro paese.

Gli uomini illustri
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Girolamo (san)

Gli uomini illustri

UTET, 11/01/2016

Abstract: "Tu mi esorti affinché io esponga in ordine cronologico gli autori cristiani, tutti gli autori che dalla morte di Cristo fino al quattordicesimo anno dell'imperatore Teodosio hanno lasciato qualche opera notevole sulla Santa Scrittura." Così Girolamo, nel prologo della sua opera più celebre, descrive le biografie da lui dedicate a Uomini Illustri, scritte verso la fine del 392 su proposta del prefetto del pretorio Destro. Nasce così una raccolta composta da 135 capitoli, dedicati ad altrettanti auctores, a partire dall'apostolo Pietro fino allo stesso Girolamo, modellata sul De viris illustribus di Svetonio e sul Brutus di Cicerone. Il libro riscosse nei secoli medievali grande successo, tanto che lo stesso Agostino non mancò di sottolinearne la grande utilità. Un'opera che, prima nel suo genere, costituisce una fonte fondamentale di documentazione per la storia della letteratura cristiana antica.

Compendio delle leggi di Platone
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Al-Fârâbi

Compendio delle leggi di Platone

UTET, 11/01/2016

Abstract: Nato nell'872, Al F¿r¿bi, celebre per i suoi studi di logica, di grammatica, di filosofia, di musica e di scienza, fu uno studioso arabo talmente stimato nella storia del pensiero filosofico da essere apostrofato "Magister secundus": secondo solo dopo Aristotele. Proprio in Aristotele, da lui studiato attraverso tardi commenti greci, Al F¿r¿bi riconobbe l'interprete più profondo di Platone. Di qui nacquero i suoi trattati e i suoi commenti (quasi tutti andati perduti) ad alcune opere del Corpus aristotelico: l'Organon, la Fisica, la Meteorologia, la Metafisica, l'Etica Nicomachea. In questo quadro rientra anche il Commento alle Leggi di Platone, opera fondamentale per comprendere oggi come ha circolato una certa lettura di Platone nel medioevo musulmano e, più tardi, in quello latino.

Eneide
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Virgilio Marone, Publio

Eneide

UTET, 11/01/2016

Abstract: "Maestro di color che sanno", Publio Virgilio Marone è uno dei più grandi poeti dell'antichità classica e tra i maggiori di ogni tempo. E la sua maggiore opera, l'Eneide, mentre racconta le peripezie di Enea, scampato alle fiamme di Troia e destinato a diventare progenitore del popolo romano, riesce a saldare mitologicamente, narrativamente e stilisticamente la tradizione latina e quella greca, il mondo della classicità di Omero e il presente glorioso dell'età augustea, con i suoi princìpi e i suoi valori fondanti. L'edizione Utet, curata da Carlo Carena, è arricchita dalla presenza dell'originale latino.

Ricerche sui principi matematici della teoria della ricchezza
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Cournot, Antoine Augustin

Ricerche sui principi matematici della teoria della ricchezza

UTET, 11/01/2016

Abstract: Il matematico Antoine-Augustin Cournot (1801-1877) può essere considerato a buon diritto uno dei pionieri dell'economia intesa come disciplina scientifica. Nelle Ricerche sui princi¿pi matematici della teoria della ricchezza, Cournot sfutta strumenti matematici sofisticati per trattare di temi fondamentali per l'economia come il rapporto della domanda e dell'offerta, o le relazioni fra prezzo e domanda. Ancora oggi la trattazione che Cournot fece del monopolio e¿ citata nei libri di testo. L'uso innovativo della matematica applicata in ambito economico fa sì che quest'opera non sia soltanto un trattato teorico, bensì, per dirla con le parole dell'autore, un tentativo molto originale di "applicare all'economia le formule e i simboli dell'analisi matematica".

Vita nova
0 0 0
Logo MediaLibraryOnline Risorsa locale

Alighieri, Dante

Vita nova

UTET, 11/01/2016

Abstract: Un classico della letteratura d'amore che è al contempo uno splendido esempio di biografia poetica. La Vita nova non è solo il racconto in versi e in prosa dell'innamoramento giovanile di Dante per Beatrice, ma è anche la storia di un percorso di rinnovamento interiore. Un percorso che porterà il poeta fiorentino, con la morte dell'amata, a elevare il suo sentimento profano e cortese in una forma d'amore più spirituale e cristiana.