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Gli ultimi messaggi del Forum

Dietro le colonne - Navid Carucci

"Ci attendono tempi difficili: una notte oscura e silenziosa, rinchiuse nel Palazzo come in una gabbia d'oro. Ma non dobbiamo stancarci di levare la voce, per quanto fioca. Anche alla notte più nera segue l'alba, e in cielo ci sono sempre le stelle.
Ciò che puoi fare è vivere al meglio la vita che hai.
Ama nel modo che ti è dato"

De Nittis - Fernando Mazzocca

In questa interessantissima monografia Fernando Mazzocca ci presenta Giuseppe De Nittis, pittore originario di Barletta che lavorò prima a Napoli e poi a Londra e Parigi tra il 1860 e il 1884, anno in cui morì a soli 38 anni.
I critici sono in disaccordo nello stabilire se De Nittis sia stato un impressionista o no ma probabilmente l'aspetto più affascinante della sua straordinaria pittura è il legame con la fotografia allora agli albori. Infatti, osservando le 60 riproduzioni delle opere di De Nittis qui presenti, si intuisce come la fotografia abbia influenzato il suo approccio pittorico, visibile ad esempio nei ritratti in cui il soggetto appare decentrato, nelle scene di vita metropolitana che richiamano la "street photography", nella fuga prospettica che conferisce profondità alla scena, nei violenti chiaroscuri delle immagini notturne o dei tramonti, nella gestione difficile delle ombre delle ore di sole intenso.

I più celebri discorsi della storia - Roberta Mazzini

Il libro non mi è piaciuto per diversi motivi: innanzitutto perché non vi è un filo conduttore, un'idea che attraversi la raccolta; sarebbe stato più indicato intitolarlo "I discorsi degli uomini più celebri della storia" dato che l'autrice non spiega quali sono le ragioni per le quali ha ritenuto fossero questi e non altri i discorsi più famosi della storia.
Oltre a ciò, dei 45 uomini ( e donne) di cui si parla nel testo 6 sono autocrati o dittatori ( Robespierre, Napoleone, Lenin, Mussolini, Hitler, Stalin) e forse, scavando nella storia dell'umanità, si sarebbero potuti trovare altri uomini celebri, medici, scienziati, premi Nobel, statisti, studiosi, artisti, scrittori, più adatti ad essere acclusi al testo per le parole ed i discorsi che hanno pronunciato. O magari banalmente sarebbe bastato dare voce a coloro i quali i regimi li hanno contrastati.
Il testo è veramente poco curato tanto che, ad esempio, quando si introduce Papa Giovanni Paolo II, viene riportata non la sua biografia ma quella di Papa Giovanni XXIII.

Uomini vicini alla vita - Ulrich Alexander Boschwitz

In questo bellissimo romanzo ambientato nella Berlino della crisi economica dei primi Anni Trenta, l'autore ha la capacità di tratteggiare con tale grazia e tale partecipazione la vita dei personaggi, principalmente mendicanti e prostitute, che il lettore viene trascinato in un circuito dove l'empatia è in grado non solo di strappare all'indifferenza ma addirittura di dissolvere ogni conseguente angoscia.
Gli uomini vicini alla vita sono gli uomini, e le donne, che hanno un unico obiettivo: sopravvivere.
Il testo in oggetto è stato pubblicato nel 1937 in lingua svedese; purtroppo in rete non si trovano notizie su Ulrich A. Boschwitz, morto nel 1942 a 27 anni e di cui sono arrivati fino a noi solo due romanzi.

Questa è propaganda vegan... [e le altre bugie dell'industria della carne] - Ed Winter

È un libro dal titolo volutamente provocatorio che racconta lo stato delle cose nella produzione di cibo di origine animale. Non si limita a sostenere il veganesimo ma esplora i meccanismi sociali e psicologici che ci portano a fare le nostre scelte alimentari. Fa nascere domande, riflessioni ed è adatto a chiunque voglia solo saperne un po’ di più sul veganesimo. Scrittura semplice e di facile comprensione, lo consiglio

La foresta trabocca - Ayase Maru

la denuncia sociale di una donna per le donne in Giappone e nel mondo
la bellezza della cultura orientali unitamente all'eleganza di animo femminile, mi hanno permesso di leggere in pochissimi giorni un capolavoro
spero che saranno tradotte presto altre opere della stessa autrice

Accabadora - Michela Murgia

michela murgia si è prestata alla stesura di un capolavoro
l'accabadora non è solo un tuffo nel passato o nel folklore e tradizioni sarde, bensì un romanzo di crescita e di maturazione emotiva e psicologica tanto della protagonista quanto del lettore.

Un uomo di poche parole - Carlo Greppi

Carlo Greppi ricostruisce la storia di Lorenzo Perrone, un muratore civile piemontese che lavorava alla Buna, all'esterno di Auschwitz III Monowitz, e che salvò Primo Levi facendogli avere della zuppa in una gamella di stagno, costruendo con lui un legame umano di gratuità e di amicizia inconcepibile nella dimensione del lager.
Nonostante le differenze esistenti tra l'esperienza di Levi e di Perrone, il tratto che le accomuna è, a mio parere, la difficoltà del dopo, ovvero l'impossibilità di superare quanto avevano visto e vissuto, per lo più tormentati dai sensi di colpa per non avere fatto abbastanza per gli altri che non erano sopravvissuti.
L'altro aspetto cruciale è quello della memoria poiché Lorenzo è stato salvato dalla dimenticanza grazie alla scrittura e all'opera in primis di Primo Levi; Greppi però si interroga sulle centinaia di migliaia di deportati anonimi finiti nell'oblio più totale di cui, come dice Cywinski, direttore del Museo di Auschwitz "non ci rimane che una scarpa, una chiave, un cucchiaio o una valigia. O anche meno".

Le schegge - Bret Easton Ellis

Romanzo deludente,settecento e passa pagine di vuoto assoluto:non avendo senso comprimere il vuoto non sarebbe stata un'opera migliore nemmeno con un quarto delle pagine scritte..Bret Easton Ellis pare oggi lontanissimo dai vertici raggiunti in American Psyco: la sua scrittura iperrealista,peraltro qui notevolmente diluita,manca del ritmo adeguato,diventando alla lunga noiosa e mera esibizione di dettagli fine a se stessa,non riuscendo a delineare né le psicologie dei personaggi né le atmosfere del racconto:può forse solo rimandare gli echi di un'epoca,gli anni Ottanta americani,ma come deja vu' in scala miserella.Cio' che manca principalmente,a mio avviso,è il ritmo che connaturava ad esempio American Psyco,là travolgente e strutturante,qui flebile e confuso.La scrittura iperrealista funziona se la si sostiene con un ritmo adeguato altrimenti diventa inutile e frustrante accumulo seriale (il vero serial killer della storia...) Evitate di perdere il Vostro prezioso tempo e ,se proprio desiderate leggere qualcosa di affine per epoca ed ambiente,dedicateVi a David Leavitt o alle prime cose di Jay McInerney,autori di una prosa a mio avviso più convincente e di storie più varie ,articolate e dall'appeal non ancora evaporato.So long Bret.

Fratellino - Amets Arzallus Antia, Ibrahima Balde

Storia cruda e commovente del calvario di un ragazzo che si mette alla ricerca del fratellino fuggito dal proprio Paese (Guinea ma potrebbe essere qualsiasi altro dell'Africa) alla ricerca di un futuro migliore naufragato però durante la traversata del Mediterraneo. Ormai in viaggio non può più tornare indietro e dopo anni di privazioni, torture e violenze da parte dei vari personaggi "negativi" incontrati lungo il percorso, riesce a raggiungere l'Italia. Buona vita all'autore.